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SERVIZI DI PULIZIA. RINNOVATO IL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO PER LE IMPRESE ARTIGIANE

L’accordo riguarda 40.000 imprese e 150.000 lavoratori.
3mila imprese e oltre 11mila dipendenti (70% donne) interessati in Veneto

Confartigianato Pulizie assieme alle altre organizzazioni sindacali dell’artigianato ed i Sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno siglato  l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei circa 150.000 dipendenti delle oltre 40.000 imprese artigiane di Pulizia.
In regione Veneto, le imprese artigiane del comparto con dipendenti sono oltre 3mila e creano lavoro per 11mila lavoratori dipendenti per il 70% donne.
Il nuovo contratto, che ha durata triennale e ha validità fino al 31 dicembre 2016, prevede un aumento medio mensile a regime, riferito al quinto livello, di 160 euro. Tra le novità, i contratti a termine senza le causali, un utilizzo flessibile del part-time, il mantenimento della franchigia di 3 dipendenti nel cambio d’appalto nel mercato privato. A margine dell’intesa le parti hanno anche siglato un ‘avviso comune’ sul costo medio orario del settore dei servizi di pulizia, prevedendo l’equiparazione alle tabelle del Ministero del Lavoro applicate dalle aziende medio-grandi del comparto.
“Una trattativa difficile –ha commentato Stefano Rampazzo, Presidente regionale di mestiere- in particolar modo per noi veneti. Molto sofferto infatti, il fatto di riconoscere l’esperienza contrattuale che il Veneto ha attivato nel 2012 quando, prima regione in Italia, ha deciso di rompere gli indugi dopo 8 anni di carenza contrattuale del CCNL, riconoscendo dignità ai dipendenti attraverso un aumento salariale concordato con le OOSS. L’accordo del 2012 è stato un elemento determinante per l’avvio delle trattative nazionali”.
“Allora –prosegue Rampazzo-, grazie alla lungimiranza delle OOSS di categoria regionali, siamo stati una nave rompighiaccio che ha infranto quella barriera che si era costituita negli anni, ottenendo risultati importanti e irrinunciabili. Per questo eravamo comunque decisi a ritirare la delegazione veneta di Confartigianato se non si fosse preso atto del positivo lavoro fatto con i sindacati veneti in questi anni. Siamo soddisfatti che questo riconoscimento alla fine ci sia stato”.
“Il rinnovo del contratto, -conclude Rampazzo- nel riconfermare l’autonomia contrattuale e la soggettività politica del comparto artigiano, garantisce certezza normativa, evitando il rischio di contenziosi, e rappresenta un investimento sul futuro per un settore impegnato in nuove sfide del mercato, a partire dalla partecipazione agli appalti pubblici e privati”.