SETTORE AUTO IN CRISI
Dal Bo’: “Nuovo Governo preveda detrazione fiscale dei tagliandi di manutenzione programmati”
“Rendere detraibili fiscalmente i costi dei tagliandi è una idea intelligente e condivisibile”. A sostenere la proposta, emersa qualche giorno fa durante il convegno Quattroruote Day a Milano, è Severino Dal Bo’ Presidente regionale veneto di Confartigianato Autoriparazione che aggiunge: “l’idea di defiscalizzare i tagliandi di manutenzione programmati potrebbe anche essere estesa, ad esempio, alle riparazioni di meccanica e carrozzeria di una certa entità. I vantaggi sarebbero indubbi su più fronti: costituirebbe un importante incentivo all’economia del comparto; garantirebbe il mantenimento dell’efficienza del parco auto, con evidenti, conseguenti vantaggi sulla sicurezza stradale e sull’ambiente. La crisi infatti, ha inciso in maniera significativa anche sul rallentamento delle visite in officine per la manutenzione regolare. Si ritardano le manutenzioni programmate e si arriva in officina quando si è già al limite del fermo macchina o addirittura al guasto”.
In questo periodo di crisi, l’Osservatorio autopromotec ha registrato un aumento delle spese per manutenzione e riparazione che, in Italia, hanno superato nel 2011 i 30 miliardi di euro. Un aumento delle spese dovuto a diversi fattori contingenti, in particolare al mancato svecchiamento del parco circolante. Un parco auto più vecchio e quindi meno sicuro.
“Confartigianato Autoriparazione rappresenta in regione oltre 2.700 officine associate tra carrozzerie, meccanici, gommisti ed elettrauto –prosegue Dal Bo’-. Una rete importante per gli automobilisti che, seppur penalizzata dalla situazione generale del mercato, sta reagendo contenendo il più possibile i costi. La proposta può essere letta come una opportunità in più per fare fronte comune contro la crisi. Il sistema auto è notoriamente penalizzato e oggi l’auto è probabilmente il prodotto più tartassato in assoluto, sia dal punto di vista economico che da quello legislativo, ma è anche quello che più rispetta le tante e rigide normative in materia di sicurezza e ambiente”.
“Una iniezione di fiducia al comparto dell’automotive deve rientrare tra gli impegni del nuovo Governo –conclude il Presidente Dal Bo’. Non dobbiamo dimenticare che a livello nazionale il settore, attraverso l’indotto, dà lavoro a un milione e cinquecentomila persone e riesce a muovere una economia che rappresenta il 10% del Pil”.
In questo periodo di crisi, l’Osservatorio autopromotec ha registrato un aumento delle spese per manutenzione e riparazione che, in Italia, hanno superato nel 2011 i 30 miliardi di euro. Un aumento delle spese dovuto a diversi fattori contingenti, in particolare al mancato svecchiamento del parco circolante. Un parco auto più vecchio e quindi meno sicuro.
“Confartigianato Autoriparazione rappresenta in regione oltre 2.700 officine associate tra carrozzerie, meccanici, gommisti ed elettrauto –prosegue Dal Bo’-. Una rete importante per gli automobilisti che, seppur penalizzata dalla situazione generale del mercato, sta reagendo contenendo il più possibile i costi. La proposta può essere letta come una opportunità in più per fare fronte comune contro la crisi. Il sistema auto è notoriamente penalizzato e oggi l’auto è probabilmente il prodotto più tartassato in assoluto, sia dal punto di vista economico che da quello legislativo, ma è anche quello che più rispetta le tante e rigide normative in materia di sicurezza e ambiente”.
“Una iniezione di fiducia al comparto dell’automotive deve rientrare tra gli impegni del nuovo Governo –conclude il Presidente Dal Bo’. Non dobbiamo dimenticare che a livello nazionale il settore, attraverso l’indotto, dà lavoro a un milione e cinquecentomila persone e riesce a muovere una economia che rappresenta il 10% del Pil”.