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SI ALLA LIBERALIZZAZIONE, TRAMITE LE COOPERATIVE RADIOTAXI

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06/07/2006SI ALLA LIBERALIZZAZIONE, TRAMITE LE COOPERATIVE RADIOTAXI_x000D_
"Siamo consapevoli della necessità, dettata dall’economia di mercato, di liberalizzare il settore dei servizi; siamo anche favorevoli ad iniziative che contribuiscano alla qualificazione del servizio di taxi, al miglioramento dell’offerta. Ma chiediamo al Governo di voler essere, su queste questioni, un interlocutore responsabile, di voler percorrere la strada della concertazione. E chiediamo anche, al Governo, di affrontare i problemi senza preconcetti, evitando rischi che si profilano, dalla destabilizzazione di una categoria di lavoratori alla dequalificazione dell’offerta legata ad una deregulation improvvisa ed improvvisata. Noi vogliamo essere propositivi: proponiamo la liberalizzazione calmierata, gestita tramite le cooperative di radio taxi. Alle cooperative va concessa la possibilità di effettuare il cumulo delle licenze, con l’obiettivo di organizzare al meglio il servizio di taxi nel territori. A queste condizioni, non diciamo no a Bersani, noi non difendiamo privilegi che riteniamo di non avere". Alessandro Nordio, veneziano, presidente regionale dei taxisti aderenti alla Confartigianato del Veneto sintetizza così le proposte approvate dal direttivo regionale della categoria, che si è tenuto oggi a Marghera. "La liberalizzazione in linea di principio non ci vede ostili, a condizione che il Governo sappia portare avanti questo percorso coerentemente, riuscendo anche abbattere la giungla burocratica che oggi vanifica ogni proposito di razionalizzazione e buon funzionamento del mercato -commenta Nordio- Ma conosciamo il nostro settore, ed chiediamo di essere ascoltati, chiediamo la concertazione per contribuire a dar vita a provvedimenti che davvero, e non solo sulla carta, migliorino il servizio alla clientela. Le cooperative di radio taxi sono, secondo noi, lo strumento ottimale per ottenere questo risultato: in quasi tutte le realtà sono state costituite dagli stessi tassisti, con impegno economico e senza contributi pubblici. Funziono da decenni, e funzionano bene, devono essere protagoniste e non vittime della liberalizzazione e della razionalizzazione del servizio. Le nostre cooperative radiotaxi potranno in questo modo essere interlocutori attenti con la Regione e i Comuni del Veneto, venendo incontro con tempestività alle esigenze di servizio, soprattutto quelle dovute a particolari eventi stagionali o manifestazioni collettive. Il rischio, altrimenti, è di buttare via il bambino assieme all’acqua. Ricordiamo, a questo proposito, che in Italia troppo spesso, privatizzazioni e liberalizzazioni non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati; non vorremmo che succedesse anche stavolta. Noi siamo lavoratori autonomi che hanno un rischio di impresa e che difendono il proprio lavoro dal pericolo dell’abusivismo selvaggio, sempre presente e possibile all’interno del nostro settore, che comporta gravi rischi anche per la sicurezza dei nostri clienti".