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Primo anno con l’alternanza scuola-lavoro: il bilancio di Confartigianato Vicenza

L’anno scolastico che si è chiuso ha visto l’introduzione dell’Alternanza Scuola-Lavoro (ASL), entrata effettivamente a regime dalla seconda metà del percorso di studi.

Ben 400 ore previste per gli istituti tecnici e professionali, 200 per i licei, da distribuire nel triennio per avvicinarsi al mondo dell’economia e, magari, pensare a “fare impresa” in futuro. In pratica, per i ragazzi delle terze, c’è stata l’opportunità di conoscere le aziende attraverso incontri e momenti di approfondimento; per quelli di quarta, di partecipare attivamente alle attività aziendali per realizzare, in quinta, un “project work” sull’esperienza, che sarà presentato e valutato in sede di esami di maturità.
Nel Vicentino sono stati 16mila i ragazzi coinvolti – in particolare di terza e quarta, non essendo quest’anno l’ASL obbligatoria per le quinte – e per Confartigianato, che rappresenta il 30% del tessuto produttivo provinciale, questa prima esperienza ha fornito utili indicazioni.
Nel Vicentino sono state molte le aziende artigiane coinvolte, sia perché inserite nel Registro Nazionale di Unioncamere, sia perché avevano avuto già esperienze di stage e contatti con le scuole.
Rispetto alla media regionale (12,9%), la quota di imprese vicentine che all’inizio manifestarono l’intenzione di ospitare studenti in percorsi di ASL per l’anno scolastico 2016/2017 furono il 13,6%, appena dopo Verona (13,8%) e prima di Treviso (13,3%). Scendendo nello specifico del settore artigianale, Vicenza risultava la provincia veneta con la quota più elevata, pari a un 10,5%, di imprese con dipendenti che prevedeva, nel 2016-17, di ospitare studenti in percorsi di ASL; in Veneto era pari al 9,7%, e a livello nazionale all’8,1%.
Un dato incoraggiante, a conferma dell’impegno di Confartigianato Vicenza per accompagnare le aziende sulla strada dell’Alternanza creando un ponte fra mondo della scuola e mondo del lavoro.
Intenzioni e impegno che ora l’Ufficio Studi Confartigianato Vicenza ha voluto testare, rivolgendosi a un campione di 84 imprese. I dati dicono che il 15,5% degli imprenditori nel corso del 2016 e nei primi mesi del 2017 ha ospitato studenti delle scuole superiori per tirocini di Alternanza Scuola-Lavoro, mentre un ulteriore 12,1% prevede di farlo nei prossimi 12 mesi.  Il 62,5% di coloro che hanno ospitato studenti in percorsi di ASL valutano l’esperienza positivamente: il 12,5% ha dato un giudizio ottimo e il 50% buono.
Nel 62,5% dei casi gli imprenditori che hanno ospitato studenti in ASL valutano come punto di forza dell’esperienza il poter completare i processi formativi e favorire l’orientamento degli studenti nei confronti del mercato del lavoro; nel 37,5% dei casi, il far conoscere al mondo della scuola le esigenze delle imprese e del settore in cui opera l’azienda; nel 37,5% dei casi l’avere una migliore conoscenza dei giovani in vista di un inserimento in azienda, e nel 12,5% dei casi l’intensificazione della partnership con la scuola da parte delle imprese del settore in cui opera l’azienda.
Vengono invece segnalati come punti di debolezza il fatto che gli studenti non hanno ancora un’adeguata preparazione per affrontare lo stage/tirocinio (62,5%), la durata troppo breve del tirocinio formativo (50,0%), la relazione con il tutor scolastico (12,5%), mentre il 25% degli imprenditori non segnala alcun punto di debolezza. Infine, tutti coloro che hanno ospitato studenti in Alternanza Scuola-Lavoro sono propensi a ripetere l’esperienza.
Questi i numeri, ma per attuare nella pratica l’ASL Confartigianato si è inserita subito quale ideale interlocutore, forte delle esperienze portate avanti nel tempo dall’ Ufficio Scuola, non solo contattando le aziende ma supportandole anche nella preparazione della documentazione da presentare per il bando promosso dalla Camera di Commercio. Anche per il prossimo anno scolastico, come già per quello appena chiuso, l’Ente camerale prevede contributi per quelle aziende che ospiteranno studenti in Alternanza: sul piatto, 600 euro a ragazzo (per un massimo di 1200 euro). Il prossimo bando è in via di definizione e dovrebbe essere pubblicato nel mese di luglio. Inoltre, Confartigianato Vicenza fornisce alle imprese tutte le informazioni in termini di vantaggi fiscali per chi assume neo-diplomati che in azienda abbiamo svolto almeno il 30% delle ore previste dall’Alternanza: si parla di 3200 euro l’anno per tre anni.
“Il compito di Confartigianato Vicenza – spiega il presidente Agostino Bonomo – è quello di accompagnare le aziende nel loro cammino di sviluppo e trasformazione che questo momento storico impone. Dall’altro lato, non possiamo dimenticare che parte della forza dell’artigianato sta in un ‘saper fare’ che ‘si impara facendo’. Oggi i giovani sono quelli che nelle imprese possono portare una ventata di aria nuova, con il loro entusiasmo e una visione proiettata in avanti. Innestare questa linfa dentro i laboratori, trasmettere competenze a questi ragazzi, far loro toccare con mano le potenzialità dell’artigianato, sono gli elementi che hanno portato Confartigianato Vicenza a sposare l’ASL e ad attivare subito strumenti di contatto e dialogo tra imprese e scuola, premiando le aziende che aprono le loro porte anche con strumenti economici. Abbiamo delle eccellenze, in aula e tra le aziende: facciamole incontrare e ne usciranno entrambe più ricche, più forti, a beneficio di tutti”
Tra gli ostacoli da superare per favorire l’ASL, e sul quale Confartigianato si è subito attivata, c’ è quello della sicurezza. Gli studenti, infatti, svolgono una formazione generale e, negli istituti tecnici, anche una formazione specifica; poi, a seconda del settore di inserimento e della realtà in cui andranno a svolgere Alternanza, sono tenuti ad avere tutte le indicazioni sul rischio di infortunio ed essere dotati degli appositi dispositivi di sicurezza, oltre alla necessaria formazione specifica legata alla attività dell’azienda e alla mansione cui saranno adibiti. Valutata questa difficoltà, Confartigianato è a disposizione delle aziende per evidenziare nell’apposito Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) la possibilità/disponibilità di ospitare gli studenti (anche minorenni) evidenziando la mansione andranno a svolgere. Il Documento è richiesto da tutti istituti per sottoscrivere la convenzione del progetto formativo.
Anche per questi motivi, fondamentale è che tale progetto sia realizzato dalla scuola con l’azienda, magari con gli utili suggerimenti di Confartigianato, la quale può meglio individuare le attività e il percorso da svolgere, nonché gli obiettivi da raggiungere, soprattutto in termini di competenze che lo studente dovrà aver acquisito al termine dell’esperienza.
“È importante – precisa Sandro Venzo, componente della Giunta di Confartigianato Vicenza con delega alla Formazione – che le scuole, a fronte della disponibilità delle aziende e dell’impegno ad approfondire sempre meglio l’argomento dell’accoglienza degli studenti, coinvolgano l’impresa nella co-progettazione e non facciano ‘da sole’, magari presentando il progetto formativo solo su richiesta e già precompilato. Obiettivo dell’Alternanza è infatti quello di ampliare il dialogo fra le due realtà, e quindi diventa fondamentale per la scuola prestare ascolto ai suggerimenti delle aziende, magari realizzando insieme i percorsi formativi, perché proprio le imprese hanno il polso della situazione e possono individuare come meglio utilizzare e valorizzare le competenze acquisite in classe dai ragazzi”.