Un maggior controllo della gestione d’impresa per valutare l’andamento aziendale
Soprattutto oggi l’analisi di tutti gli aspetti del bilancio aziendale è fondamentale per la continuità. Da Confartigianato un servizio dedicato ai soci
L’Ufficio Tributario di Confartigianato Vicenza ha osservato attentamente i diversi fenomeni economici nel corso delle varie fasi della pandemia. Ne è uscito uno screening utile per capire quali fossero (e sono) le maggiori difficoltà per le aziende e quali i migliori strumenti per supportarle.
L’impatto della pandemia
Tra le problematiche riscontrate dalle aziende figurano: contrazione dei ricavi per effetto delle mancate commesse, sia verso clienti italiani che esteri; mancate forniture di materie prime e semilavorati a causa del blocco della circolazione delle merci, che a loro volta hanno generato consegne tardive ai clienti; blocco totale di alcune attività a causa del lockdown imposto a livello normativo; ritardi nei pagamenti da parte dei clienti e conseguente tensione nella liquidità; aumenti dei costi delle forniture anche per effetti speculativi, con conseguenti impatti negativi sulla marginalità della gestione; impatti sulla gestione del personale, con necessità di riorganizzare l’organico in funzione delle differenti esigenze produttive; difficoltà di accesso al credito bancario; cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e del mercato in generale.
Per quanto riguarda in particolare la riduzione dei ricavi, dall’osservatorio di Confartigianato Imprese Vicenza sulla fatturazione elettronica emerge chiaramente che nei mesi di marzo e aprile, nei quali il lockdown è stato generalizzato, si è registrata una diminuzione di circa il 70% dei volumi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non vanno meglio i dati sulla liquidità delle imprese, nonostante i provvedimenti temporanei di sospensione di alcuni versamenti fiscali e di supporto finanziario.
Le contromisure da prendere
Appare quindi evidente che, dopo un tale shock economico, s’impone un cambio di paradigma: in questo particolare momento storico di grandi cambiamenti e incertezze, diventano fondamentali la pianificazione strategica e il monitoraggio dell’andamento aziendale. Se si immagina l’impresa come una “barca”, fino all’anno scorso essa era organizzata e strutturata per navigare in acque tranquille e in condizioni facilmente prevedibili; oggi che le condizioni di lavoro e il mercato sono cambiati, il suo equipaggiamento dev’essere rafforzato, portando al suo interno strumenti e conoscenze differenti, in grado di farla navigare solida e sicura anche in acque più incerte.
Gli strumenti da utilizzare
Quali sono, dunque, gli interventi prioritari da effettuare, sia dal punto di vista economico che finanziario?
A livello di assetto organizzativo, va valutato se l’attuale struttura dell’impresa è adeguata e va eventualmente iniziato un percorso di passaggio a nuove forme societarie, effettuando anche un calcolo di convenienza dal punto di vista fiscale; per quanto invece attiene all’impatto economico, è bene effettuare un’analisi del proprio “break-even point” (punto di pareggio, ndr) e assumere le conseguenti decisioni e adeguati comportamenti correttivi; mentre in tema di liquidità è utile redigere un piano di cassa e un piano finanziario su diversi scenari di andamento del fatturato a medio termine.
Passando al margine di contribuzione, vanno valutati quali sono i prodotti/servizi più redditizi e i clienti potenzialmente meno rischiosi; così come sui costi generali va effettuata un’analisi e un piano per ridurre le sacche di inefficienza e, in tema di capitale immobilizzato, va verificato se ci sono beni non necessari per l’impresa, da vendere al fine di generare cassa straordinaria.
Particolare attenzione va posta anche al capitale circolante, con l’analisi dei crediti “in bonis” da incassare a medio/lungo termine per valutare eventuali richieste di anticipo, con l’analisi dei crediti “incagliati” su cui fare azioni attive di recupero, di cessione o di stralcio, e l’analisi delle scorte di magazzino con valutazione di possibili smobilizzi.
Altre azioni importanti riguardano le moratorie e la rinegoziazione del debito, valutando l’accesso immediato a tutte le opportunità di dilazione o sospensione dei debiti finanziari (mutui e leasing); circa gli ammortizzatori sociali, vanno azionati immediatamente tutti gli aiuti disponibili; quanto alle altre misure legislative di sostegno, bisogna valutare le varie opportunità offerte dai diversi provvedimenti; infine, va valutato l’utilizzo di fonti finanziarie più innovative e veloci.
A cosa serve il Controllo di gestione
Per fare questo, esiste lo strumento del controllo di gestione in senso ampio, storicamente poco utilizzato dalle imprese in modo strutturato, e che si può definire come “l’insieme dei metodi e delle tecniche di misurazione gestionale, di natura consuntiva e predittiva, a supporto del processo decisionale e strategico dell’impresa”.
Il controllo di gestione consente all’imprenditore – grazie all’analisi consuntiva dei bilanci di esercizio e all’analisi prospettica, da realizzare attraverso budget e piano a medio/lungo periodo – di monitorare l’andamento aziendale e di avere una chiave di lettura oggettiva per condurre in modo sempre più performante la propria impresa.
La visione prospettica, in particolare, ha un’importanza fondamentale: pensare di gestire la propria impresa unicamente sulla base delle risultanze di un bilancio consuntivo, chiuso mesi prima, senza avere sotto controllo l’andamento attuale e le previsioni di evoluzione futura, non solo è anacronistico, ma può diventare pericoloso per la sopravvivenza dell’impresa.
Il nuovo Codice della Crisi
Ecco quindi che diventa centrale il principio della salvaguardia della “continuità aziendale”, sul quale si basa anche il nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza, entrato in vigore parzialmente a marzo 2019 e che diventerà definitivamente operativo a decorrere dal prossimo anno.
Il Codice della Crisi d’Impresa ha apportato importanti modifiche sia alle procedure concorsuali, sia al Codice Civile in materia di impresa e società. In particolare, è stata definita in modo puntuale la necessità per tutte le imprese, individuali e in forma societaria, di adottare strutture organizzative adeguate, in grado di far emergere tempestivamente eventuali segnali di potenziale crisi.
Tutto ciò al fine di intervenire con le misure correttive più appropriate, in modo rapido, prima che la crisi diventi irreversibile. In sostanza, l’obiettivo è concedere alle imprese una possibilità in più rispetto al passato di salvaguardare la propria attività, fornendo un insieme di “regole” idonee a evitare l’insolvenza.
L’importanza di “monitorare” l’impresa
L’impresa, attraverso il controllo e il monitoraggio costante della gestione, sarà in grado di conoscere in via preventiva eventuali squilibri reddituali, patrimoniali e finanziari, che potenzialmente potrebbero compromettere la continuità aziendale, e di intervenire in tempi adeguati. Sarà questo il nuovo confine del “fare impresa”.
Il monitoraggio dello stato di salute dell’azienda attraverso l’analisi di bilancio, la pianificazione economica e finanziaria, l’analisi del cash-flow, l’attenzione alla capitalizzazione e al fabbisogno finanziario, diventa così il nuovo schema che dev’essere integrato nelle dinamiche quotidiane della gestione d’impresa. Il beneficio sarà, prima di tutto, una maggiore garanzia di continuità dell’impresa nel tempo, nonché una più solida affidabilità dei partner commerciali; un aspetto, quest’ultimo, di grande importanza e attualità, considerato che molte imprese negli ultimi anni si sono trovate in difficoltà finanziarie a causa di problemi di insolvenza a “effetto domino”, generati da altre imprese appartenenti alla loro catena di rapporti commerciali.
Per tutti questi motivi, il percorso verso la “sana gestione aziendale” vede l’Area Gestione di Impresa della Confartigianato vicentina impegnata ad assistere i propri soci attraverso una consulenza tecnica specifica e l’ausilio di efficaci strumenti operativi.