L’on. Anna Ascani, sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico, in visita al Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza
Ha potuto constatare le articolate proposte del DIH Vicenza attivo dal 2017
17 novembre 2021
La sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico, l’on. Anna Ascani è arrivata a Vicenza per visitare il DIH – Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza e per conoscerne la realtà e le attività proposte.
Accompagnata dal consigliere regionale Giacomo Possamai, l’on. Ascani, che in passato ha ricoperto anche la carica di viceministro dell’Istruzione, è stata accolta in Confartigianato dal presidente, Gianluca Cavion, dal vice presidente, Nerio Dalla Vecchia, dal componente della Giunta Esecutiva, Luigino Bari, dal presidente del Cesar, Carlo Pellegrino, dal Segretario Generale, Francesco Giacomin, e dal presidente della Camera di Commercio di Vicenza, Giorgio Xoccato.
Nella sua visita l’on. Ascani ha potuto così constatare le articolate proposte del DIH Vicenza (attivo dal 2017) tra le quali i servizi di accompagnamento all’e-commerce, le attività di supporto dedicate all’onboarding sul marketplace business-to-business Alibaba.com, il servizio di analisi e assessment del livello di sicurezza informatica delle PMI, lo sviluppo di applicazioni basate sull’utilizzo dei big data e dei sistemi di osservazione terrestre, il Learning Center della robotica collaborativa, i progetti di promozione della cultura e cittadinanza digitale Vicenza InnovationLab sviluppati grazie alla collaborazione con gli enti locali (Vicenza InnovationLab, PALLADES e AVATAR).
Tutte iniziative che vanno nella direzione di una maggiore cultura digitale delle imprese ma anche della comunità nel suo complesso (grazie alle collaborazioni con altre realtà come Comuni e associazioni).
“È con estremo piacere, e un certo orgoglio, che abbiamo accolto l’on. Ascani nel nostro DIH nel quale crediamo e investiamo da tempo – commenta il presidente Cavion-. Questi spazi sono infatti il luogo, non solo fisico, in cui Confartigianato esprime il suo ruolo associativo nell’accompagnare le imprese a una maggiore acquisizione delle competenze digitali che sempre più si traducono in maggiore capacità competitiva.”
L’on. Ascani al termine della sua visita, definita “istruttiva, piacevole e che mi ha trasmesso ottimismo”, ha ricordato che “quando si parla di transizione digitale ed ecologica si intende con esse andare verso un nuovo modello di sviluppo. Quello che ho visto a Vicenza va proprio in questa direzione”. “Sono tre le gambe su cui la transizione digitale si sorregge: infrastrutture, ecosistema, competenze. Nel DIH di Confartigianato queste voci sono ben articolate. In particolare il fatto di lavorare insieme, e non in competizione, con tutti gli attori le del territorio fa sì che si trovino soluzioni reali e concrete per le piccole e micro imprese. Questa capacità di ‘fare sistema’, questo ‘ecosistema che funziona’ è un modello che va preso ad esempio. Nell’attività del DIH la transizione digitale verso le imprese è una realtà che favorisce anche la nascita e lo sviluppo delle competenze per il cambio di passo. Questo modello di messa a terra degli obiettivi è lo stesso che il Governo intende mettere in atto per spendere bene i soldi del Pnrr per favorire il tessuto imprenditoriale”.
“Il Digital Innovation Hub e le attività proposte sono fondamentali per una diffusione della consapevolezza che il digitale è oramai una frontiera irrinunciabile per la crescita e la competitività delle imprese, in particolare per quelle inserite nella filiera della manifattura tecnologicamente avanzata – aggiunge il segretario generale Francesco Giacomin -. La categoria che presiedo è sempre stata pronta ad agire e reagire provvedendo a sostenere la spinta verso il digitale nella quale il Governo deve credere di più sia stimolandone la domanda nelle piccole e medie imprese sia sostenendo realtà quali i centri di competenze come è appunto il nostro DIH. E’ proprio in funzione dell’esperienza accumulata in questi anni che riteniamo urgente che si riconosca il ruolo di quei Digital Innovation Hub che nel tempo si sono strutturati maggiormente, supportando la loro funzione anche sotto il profilo economico”.