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STATI GENERALI DELLA CONFARTIGIANATO IMPRESE VENETO

Territorio veneto e piccola imprese: eccellenze che rischiano di arenarsi nelle inefficienze del Paese

Uno sguardo al Veneto d’oggi, non affidato a ricercatori o analisti, ma a chi è chiamato a governare. Questo il senso e il filo conduttore che ha sorretto e sotteso gli “Stati Generali” di Confartigianato del Veneto, ospitati oggi (17 novembre) a Mestre, e incentrati sul tema del “territorio”. Una rapida analisi della contingenza, della situazione (ovviamente difficile) affidata a Gianangelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto, e ad Enrico Quintavalle, dell’ufficio studi di Confartigianato nazionale, e poi la parola subito al governatore Luca Zaia, intervistato dal giornalista Alessandro Russello. Il tutto preceduto da una comunicazione video, un monologo di Marco Paolini, che ha raccontato il Veneto d’oggi partendo dalla metafora della “polenta e del filo”. “Per troppo tempo – ha spiegato l’uomo di teatro – abbiamo tagliato la grande polenta rappresentata dalla nostra terra, non con il filo ma uno spago, lacerando il tessuto”.
Una provocazione accolta in pieno da Luca Zaia. “Sicuramente – ha detto il governatore – dobbiamo rimettere mano al nostro territorio in termini di recupero, di riabilitazione. Forse in proposito sarebbe utile una moratoria edilizia: bloccare il nuovo per favorire il vecchio, restaurato naturalmente”.
Sulla crisi attuale Zaia non ha dubbi. “Purtroppo siamo costretti a pagare i debiti degli altri: un peso che è come un macigno. L’unica soluzione è la “liberazione” del Veneto”.
Dopo il presidente della Giunta regionale, sono continuate le provocazioni via video, con interviste a Paolo Costa, commissario dell’autorità, portuale di Venezia, Silvano Vernizzi, segretario regionale per le infrastrutture, il patriarca monsignor Francesco Moraglia, Innocenzo Cipolletta, presidente del comitato Venezia Nord est capitale della cultura. A raccogliere stimoli e indicazioni gli assessori regionali Renato Chisso, Roberto Ciambetti, Maria Luisa Coppola, Marino Zorzato ed Elena Donazzan (che tra l’altro ha comunicato che nel 2013 i fondi governativi per la CIG in deroga, cioè quella che riguarda anche l’artigianato, sono solo la metà di quelli necessari).
Ognuno dal proprio punto di vista, sulla base delle competenze di governo, ha riletto la realtà territoriale, indicando linee di sviluppo e progettualità.
Alla fine è toccato al presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Giuseppe Sbalchiero, tirare le conclusioni.
“Da questa mattinata, –ha detto– dal confronto, è emerso una dato chiaro e incontrovertibile: la realtà delle piccole imprese e dell’artigianato è un punto centrale dell’economia  regionale. Al di là di sterili dibattiti sul permanente valore o il tramonto dei “piccoli”, resta il fatto che tale struttura produttiva è presente e viva”.
“Verrebbe da dire – ha aggiunto Sbalchiero – che quello che chiediamo è soltanto che ci sia dato l’opportunità di lavorare, di fare il nostro mestiere, che nel tempo ha dato benessere e ricchezza a questa terra. Perché tutto ciò possa accadere è necessario rimuovere alcuni ostacoli che talora paiono insuperabile, come l’eccessivo costo del lavoro, l’elevato prezzo che paghiamo per alcune risorse fondamentali come l’energia, una fiscalità che ormai ha raggiunto livelli insostenibili e in fine, ma non certo da ultimo, il peso insopportabile della burocrazia. Noi chiediamo quindi un impegno forte da parte delle istituzioni e della politica per risolvere tali questioni. Per il resto e a queste condizioni gli artigiani  continueranno sempre ad essere uno degli elementi decisivi di questo territorio”.

Ad accoglierli ed ascoltarli una platea gremita da oltre 450 tra dirigenti, funzionari del sistema Confartigianato Imprese Veneto oltre alla maggior parte dei rappresentanti le Organizzazioni datoriali, Parti Sociali e dei Sindacati dei Lavoratori regionali.  

Il Valore del Veneto

  • Veneto 40esima economia Mondiale per PIL prodotto
  • Tra il 1995 ed il 2013 il PIL Veneto cresce 6,6% in più della media nazionale
  • 7° Regione UE per numero di imprenditori e autonomi ( 459.600)
  • Il “gap” di pressione fiscale rispetto media UE costa 1.005 euro x cittadino veneto
  • Calo della spesa per beni e opere immobiliari “costa” 8.356 occupati in meno nell’edilizia
  • Lo spread Veneto-Germania: 473 milioni di extra costo per imprese venete su acceso al credito. Pari  0,3% del PIL
  • Manifatturiero e made in Italy hanno sostenuto occupazione: 2011, creati 27.000 posti di lavoro
  • Nel biennio 2011-2012 export veneto in volume +22% a fronte produzione +8,7%

Vedi tabella “Punti di Forza, Debolezze, Opportunità e Minacce del Territorio Veneto”