STRISCIA BIANCOROSSA: BUONA FORTUNA, DAL CANTO
Il banco di prova è subito dietro l’angolo: sabato 2 febbraio arrivano al Menti le “vespe” della Juve Stabia, e da lì comincerà l’avventura sulla panchina del Vicenza per Alessandro Dal Canto, già giocatore di lunga militanza in biancorosso.
L’avvicendamento alla guida tecnica della squadra è stato deciso dalla società biancorossa nelle ore immediatamente successive alla sconfitta di Cesena (3-1), uno scontro diretto che serviva a valutare l’entità dei nuovi elementi in organico e, soprattutto, la presenza di un cambio di rotta nella gestione di mister Roberto Breda. Cambio che non c’è stato, nonostante gli innesti: se questi ultimi meritano una ulteriore valutazione, il rendimento del Vicenza non è apparso per nulla diverso da quello palesato nel disastroso mese di dicembre, gli errori si sono ripetuti, le idee sono apparse poca cosa e, soprattutto, non è affiorato un atteggiamento diverso, più grintoso e combattivo, pur avendo di fronte una rivale da agguantare. Morale della favola, Breda congedato e, al suo posto, ecco un Dal Canto atteso da una sfida quanto mai impegnativa: risalire in diciannove partite da quel terz’ultimo posto (a soli 19 punti) che è ulteriormente appesantito dal fatto di dover recuperare già cinque lunghezze di distanza su chi occupa il gradino immediatamente superiore (lo stesso Cesena, il Bari e la Reggina). Compito improbo, perché c’è da innestare una marcia del tutto diversa da quella tenuta finora, ma è quella l’unica speranza cui si deve aggrappare ora tutto l’ambiente biancorosso, a cominciare dai tifosi. I quali, però, hanno il diritto di chiedere a chi va in campo prestazioni del tutto diverse da quelle viste finora. E con le quali, di sicuro, non ci si salva.