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STRISCIA BIANCOROSSA: IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE SERGIO CASSINGENA DOPO IL SUO RITORNO ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ

«Il 17 novembre 2004 iniziava il mio impegno e quello di alcuni amici imprenditori appartenenti al Gruppo Sisa nel Vicenza Calcio. Il 5 giugno 2010, termina quello mio personale».

Con queste iniziali parole mi sono rivolto a voi in occasione dell’ultima conferenza stampa che ho convocato qui, quando delegai il Dott. Danilo Preto a trattare in prima persona, su espressa volontà degli azionisti, la cessione della maggioranza delle quote, tranne quelle mie personali. Il Dott. Preto assunse conseguentemente il 27 ottobre dello stesso anno la carica di Presidente e Amministratore Delegato, in un momento di profonda e generalizzata crisi economica che mi ha imposto di rimanere concentrato sull’universo Sisa, principalmente a capo di un’azienda vicentina (Cedi Sisa Centro Nord) che conta la responsabilità di oltre settecento famiglie. Ora la situazione di emergenza che ha coinvolto il comparto può definirsi rientrata.

 

 

Il mandato del Dott. Danilo Preto si avvicinava in queste settimane alla sua naturale scadenza. Alla luce dei sempre maggiori impegni derivanti dal ruolo da lui ricoperto anche come Responsabile Marketing e Comunicazione del Gruppo e in virtù del fatto che le trattative di cessione sino a qui condotte non si sono concretizzate, ho deciso di ritornare in prima persona, nel segno della massima continuità. Riprendere la più alta carica della società in questo preciso momento è pertanto una presa di coscienza unica, che mi sentivo di affrontare e che i miei collaboratori mi hanno chiesto di compiere. Non posso esimermi dal ringraziare personalmente l’amico e manager Dott. Danilo Preto per il totale impegno espresso, ricordando l’importante lavoro svolto nel preciso raggiungimento degli obbiettivi societari di natura economico-gestionale.

Da questo momento parlo e parlerò solo del Vicenza, la società che ho da sempre nel cuore e per la quale il corpo degli altri diversi azionisti mantiene tutt’ora la volontà di cessione delle quote, pur senza reali soluzioni. Non parlerò più di un piano A o un piano B, ma desidero prima di tutto rivolgermi direttamente a quel patrimonio comune rappresentato dai nostri migliaia di tifosi. A fronte dei molteplici appelli vanamente condotti, mi sento di affermare che il Vicenza Calcio non è purtroppo compreso e vissuto dal tessuto socio-economico vicentino che conta, come un vero e proprio sistema valoriale. Ancora una volta nessuno è decisamente intervenuto a supportare questo progetto. L’unica impresa che in questi anni ha saputo esserci veramente vicino e sostenerci è stata BPVI Banca Popolare di Vicenza. Il primo impegno assunto dal momento del mio nuovo insediamento sarà quello di incontrarmi e confrontarmi direttamente con i sostenitori (mercoledì sera con i rappresentanti del CCCB) e con tutti gli esponenti dei gruppi del tifo organizzato. La mia volontà è quella di coinvolgerli in una presa di coscienza che questo autentico patrimonio rappresentato dal Vicenza Calcio è comune a loro e questa proprietà. Una società che pur non avendo oramai a disposizione grandi mezzi è determinata ancora a tutelare con forza quanto abbracciato in una emozionante sfida iniziata nel lontano settembre del 2004 e che continua sino ad oggi, centrata prima sull’estinzione del debito e parallelamente sugli obbiettivi programmatici di mantenimento della categoria e la regolarità dei bilanci. Traguardi peraltro tutti pienamente centrati.

Consentitemi, a titolo esemplificativo, ad un accenno al film “Poveri ma belli”: essere povero non è un misfatto, essere belli e onesti è forse lo stesso valore, la stessa qualità che ha consentito e consente tutt’ora a questa società di esistere come parte integrante nel mondo del calcio professionistico.

Auspico con i rappresentanti delle tifoserie un confronto sincero e leale che consenta di trovare la via per continuare a mantenere il Vicenza dove la sua storia calcistica ed il blasone lo collocano. Spero di riuscire a far capire a tutti loro che l’unica arma su cui il Vicenza può contare, mai come ora, è l’orgoglio e il senso di appartenenza per la propria squadra e per questa maglia.

Nello stesso tempo ho provveduto a convocare un’assemblea degli azionisti per tenerli costantemente informati sulle prossime decisioni e già ottenuto dei prefissati incontri con i rappresentanti delle maggiori istituzioni politiche ed economiche della città.

Amici, in qualità di Presidente sono chiamato a guardare al futuro, un futuro che passa attraverso la decisione assunta nelle scorse ore di non dare seguito al progetto tecnico-sportivo con l’ex tecnico Rolando Maran, scelta che ho condiviso con l’Amministratore Delegato all’Area Tecnica Paolo Cristallini e il Direttore Sportivo Stefan Schwoch, due autentiche bandiere del Vicenza, due persone fondamentali che saranno al mio fianco per programmare un percorso che mi vede di fatto forse un po’ solo, ma questa sfida non mi fa certamente paura. Il sig. Paolo Cristallini è l’elemento che ha contribuito più di ogni altro in questi anni ad elevare il Club creando un capitale tecnico sulla cui base contiamo di impostare il prossimo campionato. Il Direttore Tecnico Cristallini ha deciso di continuare a lavorare per il Vicenza Calcio forte di un accordo personale con il sottoscritto, rafforzato da una reciproca stima, in base al quale sarebbe rimasto se non si fosse concretizzata, come è successo, la cessione del Club e solo a fronte di un mio rientro in modo attivo nella sua gestione diretta. Cosa che di fatto è avvenuta. Il 30 giugno prossimo inoltre andrò in pensione e saprò dedicare la totalità del mio tempo per una amministrazione diretta di questa gloriosa società. Mi preme sottolineare altresì che il gruppo SISA che presiedo, non ha mai fatto parte dell’azionariato del Vicenza. Solo alcuni imprenditori appartenenti a questa catena della grande distribuzione hanno messo a disposizione delle risorse personali per l’acquisto. Il mio ritorno costituisce certamente per molti un segnale forte; rientro in gioco permeato dalla stessa passione ed entusiasmo che hanno caratterizzato il mio ingresso in questo universo calcistico di cui mi sento ora pienamente parte, forgiato dall’esperienza e dalla conoscenza delle sue precise dinamiche. Sono pronto per questo nuovo corso, sempre per il bene del Vicenza e consapevole della grande responsabilità che mi circonda perché il calcio, oltre al risultato sportivo, rappresenta una dimensione sociale, una diretta espressione della collettività. Probabilmente l’essenza più grande di questo sport di cui possiamo dirci tutti, più di ogni altro, profondamente innamorati”.