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STRISCIA BIANCOROSSA: SERVE SOLO UN MIRACOLO (MA BISOGNA GUADAGNARSELO)

Il paradosso è che nemmeno l’umiliante 1-5 incassato dall’Empoli al Menti, con la partita sospesa mezz’ora nel secondo tempo per il timore di una invasione di campo da parte di alcuni tifosi della Curva Sud, ha sepolto del tutto le speranze che il Vicenza possa riagguantare i playout.

Difatti, se arrivassero due vittorie nelle altrettante partite ancora mancanti alla fine del campionato e se l’Ascoli – sopra di due punti – non riuscisse a fare altrettanto, allora… Il problema è, però, quel “se”. Ovvero: riuscirà una squadra così malridotta, specie dal punto di vista psicologico, a battere il Modena nella trasferta di questo sabato 11 e poi a far suo il match finale, quello del 18 contro la Reggina? Intanto, i biancorossi sono stati spediti in ritiro a Reggio Emilia con l’imposizione del silenzio stampa. Tornando alla catastrofica giornata di sabato scorso, resta una ulteriore e amara considerazione da aggiungere: e cioè il fatto che la clamorosa cinquina rimediata in tredici minuti di “bambola” collettiva abbia oscurato quell’inizio di gara in cui il Vicenza s’era lanciato all’attacco e durante il quale gli è stato negato un netto rigore per fallo di mano in area avversaria. Senza tener conto che, nel frattempo, anche il resto dell’arbitraggio non era parso – diciamo così – perfettamente equilibrato. Ovvio che, a questo punto, il pensiero vada pure a quel clamoroso rigore non assegnato durante la partita al Menti contro il Sassuolo. Certo, prendersela con le ingiustizie arbitrali non assolve il deludentissimo rendimento del Vicenza di quest’anno, non cancella le tante, troppe occasioni perdute al momento decisivo. Però va detto che né la buona sorte (che comunque bisogna guadagnarsi) né l’atteggiamento dei direttori di gara hanno aiutato, anzi, un cammino che soltanto un miracolo, ormai, può sottrarre alla sua malinconica conclusione.