STUDI DI SETTORE PIÙ “MORBIDI”. CON L’APPORTO DELLE CATEGORIA IL FISCO RIDEFINISCE I PARAMETRI
Riportiamo il comunicato dell’Agenzia delle Entrate
Fisco più “morbido” per le imprese, gli artigiani, i piccoli esercenti, i professionisti (dai dentisti agli psicologi) che applicano gli studi di settore. La commissione di “esperti” tra amministrazione e categorie (ne fanno parte praticamente tutti i settori) ha infatti dato il via libera a nuovi parametri per tener conto dell’effetto della crisi negli studi di settore. In pratica si potrà risultare congrui per il fisco conseguendo un volume di ricavi o compensi inferiore. Si peserà, ad esempio, la durata delle scorte oppure l’incremento dei prezzi del carburante, una vera ‘mazzata’ sui costi d’esercizio. La commissione degli esperti (tra questi Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Cna e i rappresentanti dei professionisti) ha dato parere favorevole ai correttivi all’unanimità per l’introduzione delle correzioni agli studi di settore, applicabili per il periodo d’imposta 2012. Così, la Commissione ha valutato positivamente l’introduzione di specifici correttivi per adeguare gli studi di settore, applicabili al 2012, alla particolare situazione di crisi economica. L’attività di monitoraggio dell’impatto della crisi, effettuata a livello nazionale, ha preso in considerazione non soltanto le informazioni fornite dalle associazioni di categoria, ma anche i dati relativi alle comunicazioni e dichiarazioni annuali Iva relative all’anno d’imposta 2012. Le elaborazioni sono state effettuate su un panel di 2,1 milioni di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore nel quadriennio 2009-2012. Sulla scia di quelli dello scorso anno, i correttivi 2012 sono suddivisi in quattro categorie: interventi relativi all’analisi di normalità economica, correttivi specifici per la crisi, correttivi congiunturali di settore e correttivi individuali. La prima categoria, relativa all’analisi di normalità economica dell’indicatore della ‘Durata delle scorte’, interessa i soggetti che presentano una contrazione dei ricavi nel periodo d’imposta 2012 rispetto al 2011 e sono coerenti rispetto alla gestione delle esistenze iniziali. La seconda interviene su alcuni settori interessati dall’incremento dei prezzi del carburante. La terza categoria di correttivi, congiunturali di settore, è finalizzata a tener conto delle riduzioni delle tariffe e della contrazione dei margini e della redditività. L’ultima tipologia di correttivi, congiunturali individuali, ha l’obiettivo di cogliere la ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese e la contrazione dei costi variabili.