Successo per “Tosca” all’Arena di Verona
Quando si pensa a un palcoscenico dove poter sentire un’opera lirica con un totale coinvolgimento emotivo, la prima cosa che viene in mente è l’Arena di Verona, che è diventata, nel corso degli anni, la meta ambita degli appassionati di bel canto di tutto il mondo.
Ogni estate la Fondazione Arena, con la collaborazione di molteplici istituzioni pubbliche e private, riesce a mettere in scena spettacoli sempre sorprendenti.
Il cartellone di quest’anno ha offerto numerose serate ( La Traviata, Aida, Il Trovatore, Carmen, Roberto Bolle and Friends, Palacido Domingo 50, Tosca e i Carmina Burana) distribuite fra il mese di luglio, agosto e settembre.
Tosca è andata in scena pochi giorni fa. Quando le ultime luci del tramonto erano già scese dietro l’Arena, ecco apparire un gran nuvolone grigio cupo sopra l’anfiteatro. La delusione per la probabile sospensione dello spettacolo aveva subito cominciato a diffondersi tra gli spettatori perché mancavano pochi minuti all’inizio dell’opera. Alle prime gocce di pioggia, tutti fuori, per primi gli orchestrali. Poi, dopo una breve pausa, ecco che tutto pareva essersi aggiustato. Spenti i riflettori, un forte applauso liberatorio e finalmente “Tosca” aveva inizio. Melodramma in tre atti dal libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, musicato da Giacomo Puccini. Perfetta la direzione del M° Daniel Oren. Grande scenografia, costumi e luci sotto la regia di Hugo de Ana. L’eccellente interpretazione canora di Hui He, Fabio Sartori e Ambrogio Maestri ha stimolato il pubblico che si è manifestato con un forte tributo di applausi. Ottimo il ruolo che hanno interpretato anche Krzysztof Baczyk, Biagio Pizzuti, Roberto Covatta, Nicolò Ceriani, Stefano Rinaldi Miliani e Enrico Ommassini.
Sempre perfetto e di grande valore artistico il coro dell’Arena e il coro di voci bianche diretti da Vito Lombardi e Paolo Facincani. Scene maestose e dirompenti, colpi di cannone e fucilate scuotevano l’Arena, tutto sotto la direzione di Michele Olcese.
La storia e il dramma di Tosca tutti la conosciamo, ma quello che è scontato, a volte, riesce ad incuriosire e a scuotere lo spettatore più ancora di una novità: merito dei grandi artisti che sanno sempre come leggere e interpretare la storia umana nel ripetersi dell’esistenza.