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SULL’UTILIZZO DELLE “BIOTECNOLOGIE MICROBICHE” NEL RESTAURO DEL PATRIMONIO ARTISTICO UN CONVEGNO SABATO 28 SETTEMBRE A VICENZA

“I batteri nel restauro: i principi e l’esperienza di laboratorio e i casi di studio applicati dalla biopulitura e dal bioconsolidamento”: è questo il titolo del convegno, promosso da Fondazione Villa Fabris, in programma il 28 settembre (dalle ore 9) e al Centro Congressi Confartigianato di via Fermi a Vicenza, che farà il punto delle sperimentazioni nazionali e internazionali su queste tecniche.
La conservazione dei Beni Culturali propone oggi un approccio basato sul coinvolgimento di diversi ambiti di studio, in un’interdisciplinarità di competenze tecniche specifiche che uniscono procedure utilizzate e consolidate dall’esperienza e nuove metodologie d’intervento provenienti dal campo microbiologico. Le sperimentazioni effettuate, in ambito nazionale e internazionale, aprono nuovi scenari di applicazione con l’obiettivo di contribuire alla risoluzione di patologie di degrado del patrimonio storico-artistico dando la possibilità di escludere l’utilizzo di sostanze tossiche.
La giornata di approfondimento è rivolta a restauratori, studiosi nel campo scientifico della conservazione e giovani laureati o laureandi che intendono intraprendere professioni inerenti la conservazione dei Beni Culturali. Un’opportunità di più per imparare il mestiere in un paese, come il nostro, che può offrire buone opportunità di lavoro.
Dopo l’introduzione di Letizia Becagli e di Sara Metaldi, restauratrici di Roma e Trento, si discuterà di “Biorestauro: batteri alleati dell’uomo nella conservazione delle opere d’arte” con Andrea Polo, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche dell’Università di Milano; di come “Possono le biotecnologie microbiche salvare l’arte” parlerà Giancarlo Ranalli, dell’Università del Molise Dipartimento di Bioscienze e Territorio e Laboratorio di Microbiologia Ambientale e Biorestauro; Pilar Bosch Roig, dell’Instituto Universitario de Restauración del Patrimonio  illustrerà le esperienze della “Biopolitura di efflorescenze saline e residui di colla negli affreschi della chiesa di Santos Juanes a Valencia. Seguirà la relazione sulla biopulitura delle pitture murali del Camposanto Monumentale di Pisa “mediante tecniche analitiche di gas cromatografia accoppiate alla spettrometria di massa” a cura di Alessia Andreotti dell’Università di Pisa (Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale); sempre sul Camposanto Monumentale di Pisa, descrivendone la storia conservativa e gli interventi di restauro attuale, interverranno Donatella Zari e Carlo Giantommassi, restauratori di Roma; la “La biorimozione di sostanze indesiderate ad opera di cellule batteriche specifiche” sarà l’argomento trattato da Sara Metaldi, mentre un  raffronto sui “metodi di desolfatazione mediante microscopia elettronica” verrà svolto da Gianni Miani di Proarte (consulenza e diagnostica per il restauro artistico e Monumentale). Altri temi che verranno affrontati sono: “La precipitazione batterica di calcite nella conservazione di substrati lapidei” con Brunella Perito, Università di Firenze, Dipartimento di Biologia; “Precipitazione bioindotta di calcite per il rinforzo delle pietre monumentali” con Piero Tiano, del Cnr di Firenze; “Catturare e mettere a frutto il potenziale metabolico dei microorganismi per un nuovo approccio alla conservazione e al restauro” con Anna Rosa Sprocati dell’Enea; “Studio sperimentale di sistemi per il bioconsolidamento di manufatti lapidei di natura calcarea” con Arianna Scarcella, restauratrice di Torino; “Rimozione di croste nere complesse di natura solfatica in un trattamento di un biorestauro su larga scala” con Annalisa Balloi di Micro4u (spin-off dell’Università di Milano).