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TAGLIO ALLE SPESE NON DOCUMENTATE

Ortoncelli: “Aperture dal Governo o sarà fermo. In tre anni perduto l’8% delle imprese di trasporto merci artigiane venete (-621 imprese)

“Il Governo deve disinnescare la “mina” del taglio alle spese non documentate altrimenti la reazione della categoria sarà durissima”. Lo afferma Nazzareno Ortoncelli, leader degli autotrasportatori artigiani del Veneto dopo la pesante decurtazione delle spese deducibili a soli 2 giorni dalla scadenza fiscale.
“Il contesto in cui si sta svolgendo il confronto tra imprese dell’autotrasporto e Governo è caldissimo soprattutto qui a NordEst –prosegue Ortoncelli-. Qui più che altrove infatti, stiamo affrontando una selezione durissima. Dovuta in particolar modo alla crescente pressione dell’offerta di imprese di Paesi esteri, e in particolare modo quelli caratterizzati da un più basso costo del lavoro a noi confinanti: Slovacchia, Romania, Bulgaria, Polonia, Ungheria e Slovenia. Tra il 2012 e il 2014 le imprese artigiane venete del settore Trasporto merci su strada sono scese dell’8% pari a meno 621 attività”.
Vedi dati
“La scelta del taglio delle deduzioni per le spese non documentate –prosegue Ortoncelli- oltre ad essere del tutto tardiva e assolutamente unilaterale, va nella direzione opposta a quella indicata negli accordi siglati con il Governo ad inizio d’anno che prevedevano strumenti per aumentare la nostra competitività e non per danneggiarci”.
“L’agitazione dei trasportatori sta crescendo –conclude il Presidente Ortoncelli- visto che abbiamo organizzato i nostro bilanci del 2014 con le regole dell’anno precedente, senza avere alcun sentore dell’intenzione di cambiarle. Le ricadute sugli artigiani e le loro famiglie sono come un macigno che deve essere immediatamente rimosso. Noi di Confartigianato Trasporti siamo disponibili al dialogo, lo siamo sempre stati, si deve procedere in fretta, altrimenti ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità”.
Intanto UNATRAS, che raggruppa tutte le Associazioni della categoria, si è riunita oggi, valutando all’unanimità in maniera insoddisfacente l’andamento del confronto con il Governo. “Purtroppo – afferma in un comunicato – le mancate risposte alle tante questioni aperte hanno determinato un forte malcontento della categoria che, perdurando l’attuale situazione di incertezza, genererà sicuramente lo stato di agitazione dell’autotrasporto italiano”.