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TEMPI DI PAGAMENTO – FOCUS DI CONFARTIGIANATO IMPRESE VENETO

Finito effetto annuncio nuova legge. I tempi, tra privati, si riallungano
per quasi un artigiano su due. PA ancora al palo.

Continuano ad aumentare i tempi in cui le aziende riescono a recuperare i crediti nei confronti dei loro clienti privati, questo almeno per quasi un artigiano veneto su due (43%). Cala di molto, invece, la percentuale di quanti sostengono una diminuzione dei tempi di incasso, passando dal 9 al 3,2%, e aumenta di quasi 10 p.p. quella di chi sostiene che tali tempi sono rimasti invariati. In sostanza, rispetto al II semestre del 2012, i tempi di pagamento o sono rimasti invariati o sono aumentati. A rilevarlo il consueto Focus sui pagamenti inserito nella semestrale rilevazione congiunturale di Confartigianato Imprese Veneto che intervista un migliaio di imprese in Veneto.
“E’ finito l’effetto annuncio –denuncia il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Giuseppe Sbalchiero- che avevamo rilevato a gennaio, appena entrata in vigore la nuova legge. Un attimo di “spavento” da parte dei committenti, subito passato. Visto che mancano seri strumenti di controllo e sanzionatori. Solo noi di Confartigianato, sia nazionale che regionale veneta, abbiamo istituito dei monitoraggi che, speriamo, possano indurre il VicePresidente della Commissione Antonio Tajani ad avviare una procedura di infrazione verso il nostro Paese”.   
“La nostra rilevazione –prosegue Sbalchiero- addirittura indica che il fenomeno dei crediti insoluti è peggiorato nei rapporti tra privati, quasi la metà delle imprese attende oltre 90gg ed il 20% oltre 120gg. La sub-fornitura artigiana o meglio la Super–fornitura -neologismo coniato da Cristiano Seganfreddo, direttore scientifico e creativo Corriere Innovazione- è da sempre l’asse portante del manifatturiero italiano ma, da oltre 20 anni, combatte con la committenza una battaglia economica e di principio: quella di farsi pagare per tempo ed evitare da fare “da banca” ai propri clienti. D’altro canto perché sperare in un ravvedimento delle imprese se anche la Pubblica Amministrazione non rispetta le leggi? A otto mesi dall’entrata in vigore della legge infatti, in Veneto, le percentuali sono rimaste inchiodate: quasi il 40% delle aziende impiega oltre 90 giorni per incassare le fatture emesse nei confronti di un cliente privato, e tale percentuale arriva al 64% quando il cliente è la P.A. I pagamenti entro i tempi raccomandati dalle direttive europee riguardano un terzo della clientela privata e appena il 12% di quella pubblica.
Tornando ai risultati dell’indagine, è l’Edilizia a soffrire particolarmente dell’aumento dei tempi di pagamento, con oltre il 57% di imprese che ha visto aumentare quelli dei clienti privati e un saldo negativo di 6 p.p. tra quanti hanno visto aumentare e quanti diminuire i tempi di pagamento da parte della P.A., saldo che è di circa 21 p.p. se si depura il dato da quanti non hanno clienti nella P.A. Questa considerazione relativa al comparto edile mostra una tendenza opposta, rispetto alla precedente rilevazione, a proposito di quanti hanno osservato una diminuzione dei tempi di pagamento, che mentre scende dall’11,5 al 3,3% per la clientela privata, aumenta dal 3,8% al 6,1% per quanto riguarda la P.A. (considerando il totale delle sole aziende che hanno come clienti la P.A.), effetto forse indotto anche dal recente provvedimento sullo sblocco parziale dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.
“Che fare per evitare che i subfornitori continuino a chinare il capo? –conclude Sbalchiero- La Direttiva europea prevede che gli Stati membri non solo redigano codici di pagamento rapido ma da loro la facoltà di adottare leggi e regolamenti contenenti disposizioni più favorevoli ai creditori rispetto a quelle stabilite dalla direttiva. In Italia non è drammaticamente necessario”.