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TEMPI DI PAGAMENTO. NOVE MILIARDI ALLE IMPRESE: I SINDACI PRONTI A SFORARE IL PATTO DI STABILITÀ

Mentre il Governo non sembra capace di ridurre gli 80 miliardi di debiti della pubblica amministrazione, i sindaci sono pronti ad aprire le casse per saldare 9 miliardi alle imprese. Per pagare serve però un decreto del Governo. In mancanza dell’atto, si dicono pronti a pagare comunque. Hanno chiesto inutilmente un atto per allentare il patto di stabilità interno e pagare così le aziende fornitrici. Hanno pazientato, ma non hanno ricevuto risposta. Intanto le imprese hanno chiuso al ritmo di 1000 al giorno. Ora i sindaci dell’Anci sono pronti a tutto pur di salvare le attività produttive delle loro città. Pagandole, finalmente. Lo ha annunciato il presidente dell’Anci Graziano Delrio, in una conferenza stampa al termine dell’Ufficio di presidenza dell’associazione che riunisce i comuni italiani. Delrio, sindaco di Reggio Emilia, ha annunciato una mobilitazione senza precedenti per affrontare il problema dei ritardi di pagamento della pubblica amministrazione: 80 miliardi di euro, di cui circa 14 in capo alle amministrazioni locali. La proposta uscita dall’Ufficio di presidenza è di saldare i circa 20 mila appalti già assegnati. Un’operazione possibile perché, spiega Delrio, «in cassa, pronti e disponibili, ci sono 10/12 miliardi. Noi diciamo: almeno per le opere in corso, paghiamo le imprese che stanno lavorando. Non si può continuare così». Da qui, la nuova richiesta al Governo Monti e a quello che verrà, di un decreto in tempi rapidissimi per rendere spendibili le risorse tenute ferme dal patto di stabilità. Conti alla mano, la misura non produrrebbe un impatto drammatico sul rapporto deficit/pil che peggiorerebbe solo dello 0,3%. Nel caso di luce rossa all’esborso da parte di palazzo Chigi, entro la prima metà di aprile, l’Anci è pronta allo strappo. Chiederà ai Comuni di regolarizzare comunque tutti i pagamenti scaduti. «I comuni – sottolinea il presidente dell’Anci Delrio – dopo aver atteso le eventuali decisioni del Governo attuale o del prossimo in tempi rapidi, decideranno comunque, attraverso delibere comunali, di autorizzare questi pagamenti, anche se non in linea con gli obiettivi di patto previsti per i comuni» Le costruzioni, con 19 miliardi di euro di insoluti, sono tra i principali creditori della pubblica amministrazione. La proposta dell’Anci ha incassato il sostegno di Confartigianato Anaepa, delle altre principali sigle del settore e sindacali. Intanto l’Anci, forte del monito del Presidente Napolitano che ha sollecitato ‘urgenti misure per rendere possibile lo sblocco dei pagamenti’, ha annunciato per il 21 marzo una giornata di mobilitazione che si terrà a Roma. “Crediamo che questa iniziativa dei sindaci – osserva Paolo Bassani, Presidente regionale Veneto degli Edili – sia molto importante perché aiuta a smuovere le acque in una situazione di stallo. L’attuale Governo, in carica per gli affari correnti, non ha fatto nulla aldilà di certe dichiarazioni. Il nuovo che verrà, se verrà, si troverà sul tavolo questo problema. Noi crediamo – prosegue – che i sindaci che stanno sul territorio e ben conoscono lo stato dell’economia delle realtà locali, facciano bene a spingere il Governo a dare quelle risposte che tutti ci aspettiamo”.