TERRE E ROCCE DA SCAVO
Monti ha dato mandato all’Avvocatura Generale dello Stato di impugnare la deliberazione n. 179 innanzi alla Corte Costituzionale. Sbalchiero: “Ultimo atto scellerato di un Governo disastroso”.
“Il mandato all’Avvocatura Generale dello Stato di impugnare davanti la Corte Costituzionale la deliberazione n. 179 della Regione Veneto in materia di semplificazione per le piccole imprese edili nella gestione di terre e rocce da scavo è un atto scellerato di un Governo che si è rivelato disastroso per il Paese e per l’artigianato in particolare”. A denunciarlo Giuseppe Sbalchiero Presidente regionale veneto di Confartigianato.
“L’ultimo atto del Premier Monti –prosegue il Presidente- (tra le altre cose ci farebbe piacere sapere chi lo ha sollecitato?) fa ripiombare migliaia di imprese artigiane edili tra le mille difficoltà di una rete di balzelli burocratici imposti da una norma nazionale (decreto ministeriale 10 agosto 2012, n.161). Le imprese edili artigiane saranno impossibilitate a gestire il materiale risultante dai piccoli scavi, difficoltà peraltro ampiamente prevedibili, anzi …previste. Il legislatore nazionale è rimasto insensibile al problema pensando a disposizioni tarate per le grandi infrastrutture ma impossibili (e forse inutili) da seguire per cantieri minori. La presa di posizione del Premier Monti ha avuto anche un ulteriore effetto immeditato negativo. La Giunta di ieri, infatti, a causa del ricorso si è vista costretta a congelare una ulteriore revisione del provvedimento che avrebbe introdotto ulteriori semplificazioni e razionalizzazioni per il settore e garantito l’operatività e la correttezza della gestione di questi materiali alle numerose aziende del settore mantenendo comunque rigorosi standard ambientali”.
“Ha perfettamente ragione l’Assessore Regionale Conte –ammette Sbalchiero- quando dice di trovare “oltremodo sconcertante il modo repentino con cui gli uffici statali hanno affrontato la questione, senza cercare alcun dialogo con l’Amministrazione Regionale. In questa fase sembra quasi che lo Stato sia più attento a bloccare più che a dare risposte alle esigenze del territorio”. Risposte che la deliberazione offriva colmando, per altro, un vuoto regolamentare per i piccoli cantieri rimasto con l’emanazione del DM 161/2012. Vuoto normativo riconosciuto anche dal Capo della Segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente”.
“Difenderemo con i denti –conclude il Presidente-, la deliberazione n 179 che ha semplificato non poco la vita delle nostre imprese edili. A fronte di opere di dimensioni ridotte, infatti, non si deve produrre carta (Piano di utilizzo del materiale da scavo) almeno 90 giorni prima dell’inizio dei lavori. Venendo meno questo appesantimento burocratico, oneroso e dispendioso, che allunga i tempi di realizzo delle opere, spariscono le difficoltà nel gestire i materiali da scavo, si velocizzano i lavori consentendo di arrivare alla conclusione dell’opera in tempi più rapidi. Siamo però disposti alla piena collaborazione qualora il Ministero voglia seguire la strada maestra di una sua norma di semplificazione per i piccoli cantieri, magari prendendo spunto da quanto di buono è stato fatto in Veneto e/o da altri territori del nostro Paese fino ad oggi gli unici sensibili alle piccole imprese”.