TIR: NESSUN DISAGIO IN VENETO
Faresin: “Ci auguriamo che la fiducia sia stata ben riposta. Attendiamo i provvedimenti del Governo”
In Veneto non si registrano disagi per lo sciopero nazionale dei TIR. “Come deciso unitariamente alle altre organizzazioni regionali di settore domenica in assemblea a Padova, in Veneto non abbiamo organizzato alcuna iniziativa di protesta –dichiara Maria Teresa Faresin, Presidente regionale ci Confartigianato Trasporti- ritenendole inutili e controproducenti. Pur non contestando minimamente il diritto ad effettuare delle proteste –prosegue la Presidente- devo dire che aver coinvolto, nel fine settimana, centinaia di colleghi in assemblee provinciali ed in una regionale ci ha permesso di spiegare con molta precisione la situazione”.
“Noi abbiamo fatto il nostro dovere mettendo in campo la nostra reputazione e rappresentatività per offrire informazioni tempestive e capillari, dialogo tra le organizzazioni più importanti (Confartigianato, Cna e Fai) e un legame diretto con la base –sottolinea Faresin-. Ora spetta al Governo dimostrare nei fatti che l’apertura di credito è stata ben riposta”.
La sospensione del fermo (indetto dal 23 al 27 gennaio) è stata motivata dagli impegni assunti in Parlamento nei confronti della nostra categoria dal Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera. Impegni che, per quanto riguarda le risorse a sostegno delle aziende, la disciplina sui costi per la sicurezza e i rimborsi trimestrali delle accise del gasolio, sono stati tradotti in decreto dal Consiglio dei Ministri di venerdì scorso.
“La nostra mobilitazione rimane dunque sospesa, e non revocata, -conclude Faresin- in attesa della conversione in legge dei provvedimenti annunciati dal Governo. Le manifestazioni che si stanno svolgendo in alcune zone del Paese sono attuate soltanto da una sigla del settore cui non può essere attribuita la rappresentatività delle imprese di autotrasporto. In questo momento, con le risposte appena ricevute dal Governo ed un decreto appena approvato, la decisione di organizzare blocchi purtroppo non serve a nulla ed appare piuttosto frutto di strumentalizzazioni.