Torna l’incubo caro bollette
Cavion (Confartigianato): “L’azzeramento degli oneri di sistema assorbirebbe l’attuale aumento che penalizza imprese e famiglie in una momento economico delicato e incerto”
Torna l’incubo caro bollette per imprese e famiglie. Pur non toccando ancora i livelli del 2022, quando il costo finito in bolletta per l’energia elettrica ha raggiunto punte di 0,570 € al kWh, si stanno riscontrando importanti aumenti che potrebbero mettere in ulteriore difficoltà imprese che già stanno riscontrando un calo di commesse. È il caso delle aziende, ad esempio, che operano nei comparti dell’automotive o del tessile.
“Stiamo osservando un continuo aumento delle tariffe energetiche, e quindi dei costi in bolletta consci che sono dovuti ai crescenti costi della materia prima sia gas che energia elettrica. Ma va precisato che il costo complessivo per kWh conta di altre componenti tariffarie che vanno ad incidere in bolletta comportando aumenti che rischiano di creare problemi seri alle piccole realtà produttive – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion-. Attraverso il nostro consorzio CAEM, che negozia le forniture per conto di 7000 imprese, siamo in grado di verificare puntualmente come si sono sviluppate le dinamiche tariffare negli ultimi anni. Ne emerge che i costi in bolletta per kWh dal gennaio 2021 al gennaio 2025 registrano un aumento di circa il 70%”. “Speravamo – aggiunge Cavion- che dopo gli aumenti del 2022 si potesse tornare ai valori del 2021, comunque già molto alti rispetto a quelli del 2018, ma dobbiamo prendere atto della realtà dei fatti: in maniera continua, mese su mese, i costi energetici sono aumentati”.
Così un’azienda della lavorazione della pelle con una potenza disponibile di 229 kW nel gennaio 2021 pagava in bolletta 0,170 €/kWh passati nel gennaio 2025 a 0,288 €/kWh. Mentre un’azienda della meccanica con una potenza disponibile di 64 kW, nel periodo citato, passa da 0,171 €/kWh a 0,299 €/kWh; e una del settore legno con 56,3 kW di potenza, da 0,221 €/kWh del gennaio 2021 paga 0,435 €kWh a gennaio 2025.
“Sono innumerevoli esempi, ma questi bastano per far capire che stiamo andando verso una china pericolosa per la nostra economia – aggiunge Cavion-. Una situazione quindi che non può lasciare tranquilli e impone l’avvio di azioni concrete per poter tornare a costi energetici accettabili. Ne va della nostra capacità di stare in un mercato sempre più competitivo e senza più confini tutelanti. A fronte di questi aumenti, come imprenditori, non dobbiamo certo restare passivi e quindi adottare tutte le misure necessarie per efficientare i processi che permettono di ridurre anche i consumi energetici, oltre che percorrere la strada dell’autoproduzione di energia. Interventi che permettono di ridurre in maniera importante i costi per le forniture”.
Su questi interventi Confartigianato Vicenza, attraverso l’Area Energia, propone servizi di consulenza a supporto delle imprese per interventi di efficienza energetica, supportandole anche sull’installazione di impianti di fonte rinnovabile, come ad esempio il fotovoltaico, valorizzando peraltro le competenze professionali degli installatori di impianti elettrici.
“Ricordo che Confartigianato ha anche attivato un accordo con la BCC delle Terre Venete per offrire supporto finanziario a tassi di particolare interesse ai nostri associati che intendono effettuare investimenti per l’efficientamento, le rinnovabili e la sostenibilità in generale – prosegue il presidente-. Inoltre, altro tassello importante, è stata la costituzione di A-CERTA, comunità energetica rinnovabile, che può operare nell’intera provincia e si pone l’obiettivo di produrre benefici economici, ambientali e sociali per i suoi associati e per la collettività. Ma anche il legislatore dovrebbe operare misure che vanno nella direzione del contenimento dei costi in bolletta. Da qui una prima proposta, semplice e chiara, che ci auspichiamo venga presa in considerazione: l’azzeramento degli oneri di sistema, senza dover aspettare di arrivare a tariffe incontrollabili. É un’operazione già attuata quando i costi sono andati alle stelle nel 2022 e 2023 e che, se riproposta oggi, porterebbe una immediata riduzione di almeno il 20% del costo della bolletta. Praticamente annullerebbe gli aumenti dell’ultimo periodo. Sperando che le tariffe tornino a valori accettabili, per le imprese e ovviamente anche per le famiglie. Noi la nostra parte, come imprenditori la vogliamo fare, ma ci aspettiamo la giusta attenzione anche da parte delle istituzioni”.