Tra Sani.In.Veneto e Ulss Berica una nuova convenzione
Promuovere la prevenzione e la salute dei lavoratori: questi gli obiettivi dell’accordo, che ha un carattere sperimentale, sottoscritto dall’Ulss 8 Berica e Sani.In.Veneto.
Si tratta diuna innovativa convenzione per l’erogazione di una serie di prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto a quelle garantite dal Sistema Sanitario Nazionale, nell’ambito delle normative regionali di riferimento che disciplinano i rapporti tra le Aziende socio-sanitarie e i Fondi sanitari integrativi. L’accordo, che ha carattere sperimentale ed è stato sottoscritto dopo essere stato vagliato e approvato dalla Regione Veneto, prevede principalmente due tipologie di servizi.
Visite e check-up
La prima tipologia comprende l’erogazione di prime visite e visite di controllo in diverse specialità (tra cui cardiologia, urologia, ginecologia, etc.), finalizzate alla valutazione dello stato di salute degli assistiti. La seconda riguarda invece la definizione di un vero e proprio percorso di check-up per la prevenzione e diagnosi precoce, finalizzato a un controllo generale delle condizioni di salute in soggetti sani. Questo “pacchetto” comprende indagini cliniche, strumentali, di laboratorio, e visite specialistiche volte alla definizione di un quadro di salute complessivo, ricercando anche eventuali specifici fattori di rischio.
Dal punto di vista gestionale, per accedere ai servizi gli utenti dovranno essere in possesso di un’apposita card di riconoscimento, rilasciata a tutti gli iscritti a Sani.In.Veneto che, ricordiamo, è il Fondo di assistenza sanitaria integrativa regionale per i titolari, dipendenti e loro familiari delle imprese artigiane del Veneto. Il costo delle prestazioni sarà sostenuto direttamente dagli utenti, che saranno successivamente rimborsati da Sani.In.Veneto.
I commenti
«Il Veneto – spiega l’assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin -è la regione delle imprese, un territorio costellato di piccole e medie aziende artigiane che costituiscono i distretti produttivi. E il Vicentino è una delle zone in cui più appare questa dinamica. Il messaggio che viene dalla firma siglata per la convenzione tra la Ulss Berica e Sani.In.Veneto sottolinea come la produzione non possa essere un valore assoluto se non si guarda alla salute della persona, che in questo caso è il lavoratore e i suoi familiari. Il nostro modello sanitario è un’eccellenza riconosciuta; con questo accordo esso viene arricchito dalla possibilità, per i dipendenti delle imprese artigiane, di accedere a ulteriori prestazioni aggiuntive rispetto a quelle già garantite. Una soluzione che può rafforzare l’impegno nella prevenzione che, da sempre, è fatto proprio dalla Regione».
«Si parla continuamente dell’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce – sottolinea la Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – e questa convenzione va appunto in tale direzione, in quanto consentirà agli iscritti al fondo Sani.In.Veneto di accedere a visite ed esami di controllo. Si tratta del primo accordo di questo tipo sottoscritto da un’Azienda socio-sanitaria veneta con un Fondo sanitario integrativo e, in quanto tale, l’esperienza vicentina aiuterà anche a definire le corrette procedure amministrative per la gestione di questo tipo di attività nelle altre Aziende socio-sanitarie regionali. Voglio sottolineare inoltre che tutte le prestazioni saranno erogate dal personale sanitario al di fuori dell’orario ordinario, dunque senza sottrarre né tempo né risorse all’assistenza ai pazienti con impegnativa».
«Siamo molto contenti di essere riusciti ad avviare questa prima sperimentazione sulla strada del convenzionamento con il Sistema Socio Sanitario della Regione Veneto, secondo il cammino stabilito con la Regione e le nostre Parti Costituenti – mette in evidenza il presidente di Sani.In.Veneto, Antonio Morello -. Il nostro obiettivo, che portiamo avanti ogni giorno, è sempre quello di riuscire a creare una forma virtuosa di sanità integrativa che, come tutta la bilateralità veneta, sappia attivarsi per creare valore per i nostri iscritti e per tutto il sistema con gli attori più importanti presenti nel territorio. Un ‘capitale sociale’ per il Veneto capace di costruire negli anni relazioni durature e livelli di servizio importanti: come è anche questa convenzione, segno tangibile del nostro impegno e della bontà del progetto. È importante riuscire a realizzare quella sanità integrativa che il legislatore aveva in mente, capace di essere un secondo pilastro di qualità, attivando le collaborazioni e le visioni comuni che i diversi sistemi permettono in tema di salute e di complementarietà. Questa convenzione rappresenta un importante passo in un sistema di assistenza sanitaria integrativa in sinergia con la Sanità pubblica e la sperimentazione operativa, che fa seguito agli importanti approfondimenti fatti, permetterà di trovare la giusta definizione e collocazione rispetto agli obiettivi delle normative regionali di riferimento».