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“TRAGHETTARE LE COMPETENZE ARTIGIANALI DAL PASSATO ALLE NUOVE GENERAZIONI: IL MESTIERE DEL CALZOLAIO”. PRIMA ESPERIENZA DI ORIENTAMENTO E ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO, FORMAZIONE E TIROCINIO SULLA CALZOLERIA PROFESSIONALE PER DISOCCUPATI, CASSAINTEGRATI E LA

“Traghettare le competenze artigianali dal passato alle nuove generazioni: il mestiere del calzolaio”: questo il titolo del progetto formativo presentato qualche giorno fa nella sede dell’Istituto Salesiano Tusini di Bardolino. L’iniziativa è frutto di volontà e impegno da parte di Regione Veneto, Confartigianato Verona, UPA Servizi Srl, Atempo Spa (ente accreditato ai Servizi al Lavoro della Regione Veneto), in collaborazione con il Centro di Formazione Professionale CNOS FAP Tusini di Bardolino. Il progetto si sta concretizzando come attività di orientamento e accompagnamento al lavoro, formazione e tirocinio dedicato a disoccupati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità, per lo sviluppo di competenze specifiche relative al mestiere del calzolaio, che coniughino i saperi antichi con le moderne tecnologie, e rientra nell’ambito del POR 2007/2013 “Obiettivo competitività regionale e occupazione – Valorizzazione del capitale umano – Politiche per l’occupazione e l’occupabilità”, direttiva regionale di politica attiva Dgr 702/2013. Il mestiere del calzolaio ha radici molto antiche, ma nel corso dell’ultimo secolo è andato scomparendo a causa dell’industrializzazione dei processi produttivi che ha caratterizzato il settore calzaturiero e più in generale il Novecento. Tuttavia, negli ultimi anni si è palesata una rinascita di questo antico mestiere, grazie all’insorgere di due bisogni opposti: da un lato la richiesta di calzature di qualità, fatte su misura, e dall’altro il bisogno di prolungare la durata delle calzature con riparazioni e adattamenti. Ad incrementare il pericolo della scomparsa della calzoleria contribuisce anche la presunta scarsa attrattività che esercita nei giovani e la reticenza dei piccoli artigiani a trasmettere il loro sapere. Il progetto di riqualificazione, fortemente voluto da Paride Geroli, Presidente dell’Associazione nazionale Calzolai 2.0, dei Calzolai di Confartigianato Veneto e Presidente della categoria Sistema Moda di Confartigianato Verona, ha incontrato l’interesse e la disponibilità della Regione Veneto, con l’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Elena Donazzan, con il fondamentale coinvolgimento di UPA Servizi srl, della Atempo Spa, grazie all’intervento della Dott.ssa Samanta Pozzecco, Coordinatrice Politiche Attive del Lavoro, della Dott.ssa Speranza Gandolfi, Direttrice del Centro Professionale Salesiano Tusini e di Don Paolo Balter, Direttore dell’Istituto Salesiano Tusini, presso il quale si stanno svolgendo i corsi. Il progetto si rivolge a 10 persone che hanno perso il lavoro e che si trovano in un processo di riqualificazione: disoccupati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità. I destinatari sono accompagnati lungo un percorso di formazione e tirocinio, tenuto dal maestro calzolaio Giovanni Battista Bertollo, che comprende numerose attività: counselling, ricerca attiva del lavoro, redazione del dossier delle evidenze, verifica degli apprendimenti, corso di formazione della durata di 136 ore e tirocinio finale di 270 ore presso gli artigiani della provincia associati a Confartigianato Verona. Gli strumenti acquisiti permetteranno da un lato di approcciare il mondo del lavoro con una prospettiva diversa, consapevoli delle proprie competenze, sia tecniche sia trasversali, necessarie alla promozione di se stessi e all’auto imprenditorialità; dall’altro, i partecipanti riceveranno una formazione specifica per quanto riguarda il mestiere del calzolaio, che coniughi i saperi antichi con le moderne tecnologie, comprendendo dunque sia le tecniche tradizionali sia quelle conoscenze che permettono a questo mestiere di evolversi ed adattarsi ai tempi, come lo studio dei nuovi materiali e della fisiologia del corpo umano. Vi sarà infine la fase di tirocinio pratico, durante la quale sperimentare con mano le tecniche apprese e verificarne l’effettivo apprendimento. Per la riuscita del progetto, fondamentale è il contributo del Centro di Formazione Professionale Tusini, che in qualità di ente accreditato alla formazione continua si occupa di organizzare e monitorare tutte le attività di formazione che vengono erogate durante il percorso di inserimentoreinserimento lavorativo, e UPA Servizi Srl promossa da Confartigianato Verona, l’organismo di rappresentanza e tutela a servizio dell’artigianato e delle piccole e medie imprese che operano sul territorio della provincia veronese. Quest’ultima si occupa di supportare l’ente capofila nella formazione professionalizzante, in accordo con il partner formativo, contribuendo a definirne i contenuti in linea con gli standard professionali. UPA Servizi, dunque, si occupa anche della parte didattica, avendo selezionato e individuato i docenti Massimo Merlini e Giovanni Battista Bertollo, calzolai artigiani che curano sia la parte tecnica che relazionale. Un progetto ambizioso dunque, che si colloca all’interno di un programma di interventi che hanno lo scopo di fornire un’occasione di riqualificazione a tutte quelle persone che hanno perso il lavoro e che hanno bisogno di strumenti efficaci e competenze specifiche per ritrovare un’occupazione, e che allo stesso tempo vuole salvaguardare un mestiere antico, identificando il percorso migliore affinché quest’ultimo venga “traghettato” di generazione in generazione, adattandosi alle nuove tecnologie senza risultarne snaturato. Elena Donazzan, Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro: “Pensando alle competenze per il futuro, il pensiero solitamente va alle nuove tecnologie e alle competenze per l’internazionalizzazione dei mercati ma è necessario anche guardare al futuro, valorizzando e recuperando mestieri “antichi” e antichi “saperi”. È il caso di questa Vostra iniziativa che oggi viene presentata. Il progetto dal titolo “Traghettare le competenze artigianali dal passato alle nuove generazioni: il mestiere del calzolaio” è uno degli oltre 350 progetti che da maggio 2013 la Regione del Veneto, tramite la Sezione Lavoro, ha promosso nell’ambito delle politiche attive. Siamo convinti che si tratti di una iniziativa da valorizzare e di cui seguiremo con attenzione gli sviluppi e i risultati. Sono due le ragioni, in particolare, su cui poggia il nostro interesse per questa vostra iniziativa progettuale. La tipologia di partenariato che vede la partecipazione in rete di piccole aziende artigianali e associazioni di categoria insieme a Organismi per la formazione e per i Servizi al Lavoro. La seconda ragione sta nella concretezza dell’idea di fondo su cui si sviluppa il progetto: valorizzare la professione del calzolaio. Quella del calzolaio è una professione che potrà avere sviluppo nel mercato e questo per ragioni che solo apparentemente appaiono contrastanti: da un lato la crisi che porta alla necessità del riutilizzo o della riduzione dello spreco soprattutto degli articoli di qualità dall’altro il mercato del Made in Italy che punta alla valorizzazione dei prodotti di qualità e di pregio. Convince l’idea che l’artigianato possa tornare ad essere motore di nuova occupazione attraverso il recupero dei valori legati al lavoro. Noi, come Voi, siamo convinti che si possa fare impresa e creare lavoro favorendo il trasferimento di competenze specialistiche verso le nuove generazioni, rafforzando l’interesse verso i mestieri tradizionali e stimolando lo sviluppo di reti territoriali. La sfida che lancia questo progetto è la capacità di trasmettere alle nuove generazioni le opportunità delle professioni legate al lavoro artigianale che hanno rappresentato la spina dorsale della nostra economia e che non possiamo rischiare di far scomparire”. Speranza Gandolfi, Direttrice Centro Professionale Salesiano Tusini: “Nella realizzazione di questo progetto è stato fondamentale riunire attori istituzionali e privati con determinati valori, sul piano sociale, morale e con la giusta attenzione al mondo della scuola e del lavoro. La situazione di crisi attuale va superata anche partendo dalle singole esigenze, dando l’opportunità a disoccupati, cassaintegrati e lavoratori in mobilità di poter pensare ad un futuro di lavoro in un settore in crescita, con ampi spazi di manovra sul piano imprenditoriale”. Don Paolo Balter, Direttore Istituto Salesiano Tusini: “In questo progetto abbiamo visto qualcosa di estremamente interessante, sia per fornire un’occasione di riqualificazione a tutte quelle persone che hanno perso il lavoro e che hanno bisogno di strumenti efficaci e competenze specifiche per ritrovare un’occupazione, sia per salvaguardare e rilanciare un mestiere antico, ma divenuto molto più attuale di quel che si possa pensare, complice, forse, anche la crisi economica, con la sua spinta a ricercare qualità e durata e a preservare ciò che si possiede”. Andrea Bissoli, Presidente Confartigianato Verona: “La consapevolezza di aver dato vita ad un progetto che, ne sono certo, avrà un futuro, sia come attività formativa, sia come concreta opportunità di crescita e lavoro messa a disposizione dei partecipanti, ci riempie di soddisfazione. La Regione ha dimostrato la propria vicinanza e di questo voglio sinceramente ringraziare l’Assessore Donazzan, che ha creduto nella nostra proposta e lavorato per permettere a UPA Servizi, all’Agenzia Atempo e al Centro Professionale Tusini, di realizzare concretamente il percorso formativo. Un’occasione che ritengo importante per chi, come i ragazzi, gli uomini e le donne che prendono parte all’iniziativa, ha perso il lavoro, non lo trova e può finalmente guardare al futuro con una nuova prospettiva. Stiamo pensando e studiando anche altri progetti formativi, dedicati ad altre attività artigianali, puntando, ad esempio, ad un’ipotesi di centro di design del mobile a Bovolone, oppure a percorsi professionalizzanti per il restauro, la riqualificazione degli edifici, il settore del legno, l’impiantistica tecnologica. Gli ambiti nei quali sviluppare una formazione professionale che manca sono molti”. Paride Geroli, Presidente Clazolai 2.0, Sistema Moda Confartigianato Verona – Presidente Calzolai Confartigianato Imprese Veneto: “Con questo progetto formativo si realizza, finalmente, un sogno che sto cullando da molti anni, e che solo negli ultimi due, grazie ad interlocutori attenti e lungimiranti come la Regione e gli altri partner protagonisti, ha iniziato a diventare realtà. Voglio dunque ringraziare l’Assessore regionale Donazzan, la società di servizi di Confartigianato Verona, UPA Servizi, la Direttrice del Centro Professionale Tusini Speranza Gandoli e Samanta Pozzecco dell’Agenzia Atempo. Tutti hanno creduto in qualcosa che, i fatti di oggi lo dimostrano, meritava attenzione e considerazione. Il mestiere del Calzolaio si sta evolvendo: dobbiamo cercare di dimenticare l’immagine romantica del ciabattino di una certa età, chino sui suoi attrezzi di lavoro e sul bancone di legno. Oggi abbiamo a che fare con la tecnologia, con nozioni di anatomia, ortopedia, informatica, lingue straniere, capacità manageriale. Una mentalità che sta cambiando negli stessi calzolai, che stanno uscendo dalle loro botteghe, dove si erano rinchiusi assieme alla gelosia per i segreti della loro professione. Tant’è che posso annunciare che Confartigianato e l’Associazione Calzolai 2.0, fondata proprio a Verona ma che si sta proiettando a livello nazionale, sono al lavoro per la creazione di una rete di imprese della calzoleria che probabilmente vedrà la luce a partire da gennaio 2015”.