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TREDICESIME. SBALCHIERO: “GLI ARTIGIANI VENETI SFIDANO ANCHE IL FISCO PER SALVAGUARDARE I PROPRI COLLABORATORI”

“Non è mai successo, e mai succederà, che gli imprenditori artigiani rimandino il pagamento delle tredicesime dei propri lavoratori. Salvo ovviamente casi singoli e sporadici. E non succederà nemmeno in questo terribile 2013”. Ad affermarlo Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto in risposta a quanto dichiarato oggi dal Segretario del Mandamento di Mestre, Giuseppe Bortolussi e cioè che: “molti imprenditori potrebbero trovarsi in difficoltà nel pagare le tredicesime, dato che a dicembre sono molte le scadenze fiscali e contributive. Considerata la scarsa liquidità a disposizione, molti potrebbero decidere di onorare gli impegni con il fisco e di posticipare il pagamento della tredicesima”.
“Non contesto i numeri sulle pensioni –prosegue Sbalchiero-, ma le valutazioni sul possibile comportamento degli imprenditori artigiani veneti che, dall’alto degli oltre 60mila soci, Confartigianato Imprese Veneto si pregia di rappresentare e coadiuvare in ogni angolo del nostro Veneto. La storia di questi mesi, raccontata dallo steso segretario in suoi numerosi interventi, racconta addirittura l’opposto. Ricordo, solo come esempio, il caso di questa estate accaduto a Cavarzere in provincia di Venezia. Il giudice Enrico Ciampaglia ha assolto dall’accusa di evasione fiscale (perché il fatto non costituisce reato), un imprenditore tessile in quanto non aveva effettuato i versamenti Iva entro i termini previsti in buona fede, nel tentativo di cercare di salvare la propria azienda in difficoltà e pagare i dipendenti”.
“E’ questa la realtà del nostro Veneto –conclude il Presidente Sbalchiero-. E’ questo il legame che, nella stragrande maggioranza dei casi, lega ognuno dei 35.287 titolari di impresa artigiana con dipendenti ai 150 mila collaboratori che, ogni giorno, condividono con loro fatiche, esperienze, preoccupazioni. Mi spiace soprattutto che, per un titolo di giornale in più, si metta in discussione la buona volontà, l’onestà ed il sacrificio di tanti lavoratori e soprattutto si lanci un allarme così grave che rischia di ottenere l’effetto drammatico di una ulteriore contrazione dei consumi delle famiglie già così provati”.