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Un progetto UE per l’inclusione sociale: la testimonianza del Panificio Righetto

Nel corso dell’Assemblea Soci Confartigianato è stato presentato il video-testimonianza del Panificio e Pasticceria Righetto di Barbarano Mossano che aderisce, così come altre imprese, al Progetto europeo “Mind Inclusion 3.0”.

Come già annunciato da FareImpresa, Vicenza è impegnata, assieme a Trento per l’Italia e ad altri enti di Spagna e Romania, in tale progetto che ha per obiettivo l’inclusione di persone con disabilità, favorendola in particolare all’interno di realtà produttive a contatto con il pubblico (ad esempio panifici, ristoranti, officine di autoriparazione). 
Il progetto ha ottenuto un contributo di 400mila euro all’interno del programma Erasmus+ e si concluderà nel 2025. Dunque un esempio, coerente con il tema “europeo” dell’Assemblea, di come iniziative e bandi UE possano essere calati nelle realtà delle imprese. E un’iniziativa che, come spiegano i protagonisti, risponde a una sensibilità verso la comunità che è da sempre nel Dna degli artigiani, rispondendo in pieno ai criteri di una sostenibilità anche sociale. È interessante scoprire i motivi che hanno spinto il Panificio Pasticceria Righetto a partecipare al progetto.

LA TESTIMONIANZA

Una ditta “storica”

Avviata nel 1951 da Dante Righetto, l’attività è oggi portata avanti dalle figlie Marta, Alessandra, Cristiana e Marzia con la collaborazione di mamma Liliana. Un’azienda familiare, dunque, che ha saputo evolvere negli anni pur conservando nelle sue produzioni le caratteristiche di originalità e bontà artigianale. Ogni giorno, panificio e pasticceria impiegano ingredienti semplici e genuini per preparare prodotti gustosi tra cui le rinomate produzioni tipiche, lavorate con il miele e l’olio dei Colli Berici. Ed è questo che ha portato il nome della ditta a essere particolarmente conosciuto. Da oltre 70 anni, quindi, il Panificio Righetto non è solo un’attività che ben gestito il passaggio generazionale senza tradire i propri valori, ma è un punto di riferimento per la sua zona.
“La nostra attività – spiega Cristiana Righetto – è colloca nel centro storico di un paese in cui il senso di comunità e condivisione è molto forte. Per questo, ad esempio, il primo passo è stato capire come eliminare le barriere architettoniche che rendevano poco accessibile il nostro punto vendite. Dalla ricerca di informazioni per ovviare al problema, ci siamo anche chieste come poter arrivare alle persone con disabilità, o alle loro famiglie, per comunicare che noi siamo disponibili ad accoglierle e a dedicare loro tutto il tempo di cui hanno bisogno”.

Il progetto

Così, attraverso Confartigianato Vicenza, l’azienda è venuta a conoscenza del progetto Mind Inclusion e ha deciso di parteciparvi. Cristiana lo scorso anno ha iniziato un percorso che ha preso il via con una sessione informativa sul progetto, presentando i contenuti principali. Sono seguite due sessioni di co-creazione, ovvero due momenti di scambio e confronto con gli imprenditori, per capire quali fossero i loro bisogni formativi in tema di inclusione delle persone con disabilità e quali le loro motivazioni. L’azienda ha poi partecipato a una sessione di co-validazione, in pratica test e verifica della piattaforma ospitante un corso MOOC (Massive Open Online Course) destinato a gestori o dipendenti di esercizi pubblici, piattaforma realizzata da un partner di progetto.
“Gli incontri fin qui fatti – questo il commento – sono stati davvero interessanti e per alcuni aspetti illuminanti. Va anche detto che le modalità online scelte ci hanno permesso di conciliare la formazione con l’impegno lavorativo”.  

In questi ultimi mesi, Confartigianato assieme ai partner ha preparato i contenuti del percorso formativo e li ha caricati nella piattaforma, che sarà resa poi disponibile in forma gratuita a quanti siano interessati a capire come rendere maggiormente inclusivo il proprio locale. Al proposito, Cristiana aggiunge: “Al progetto mi sono iscritta con l’obiettivo di formare poi una commessa e un’altra socia che di solito sono in negozio, ovvero chi ha un rapporto quotidiano e diretto con i clienti”.