Una Associazione #sempresulpezzo
Dopo il rinnovo cariche dei dirigenti, con la conferma di Gianluca Cavion alla presidenza, la Confartigianato vicentina ha già aperto l’agenda delle iniziative su cui impegnarsi. Sempre al fianco degli imprenditori.
Proseguire con l’ottimismo della ragione: è questa l’atmosfera che si respira nella struttura provinciale, che non a caso è prima in Italia tra le realtà territoriali di Confartigianato per numero di soci, ed è anche tra le prime organizzazioni del Paese per dimensioni e organizzazione in fatto di imprese iscritte, soci pensionati e qualità percepita, sia nei servizi che per le attività di patronato.
La rielezione di Gianluca Cavion, con cui si è conclusa la tornata elettorale, durata tre mesi, per il rinnovo dei vertici dell’Associazione e delle rappresentanze territoriali e di settore, è stata accompagnata dalla nomina a vicepresidente di Cristian Veller e dei cinque componenti della Giunta Esecutiva, che sono Felice Baggio, Riccardo Barbato, Roberta Cozza, Ruggero Camerra e Christian Giovanni Malinverni. Il mandato dei nuovi dirigenti si protrarrà fino al 2026, sempre con il compito di farsi interpreti e portavoce delle istanze degli oltre 14mila soci rappresentati. Tra le novità di queste elezioni, il passaggio dalle “Categorie” ai “Mestieri”, per un numero complessivo di 35, organizzati in 16 “Sistemi”; e i Raggruppamenti di Comuni, un totale di 16 che vanno a sostituire i Mandamenti, a loro volta organizzati in 5 Aree.
LE LINEE PROGRAMMATICHE
Le strategie d’azione
Gianluca Cavion era stato prorogato nell’incarico alla presidenza nel 2020 quando, in piena pandemia, era necessario che la Confartigianato vicentina non avesse interruzioni alla guida durante l’emergenza sanitaria ed economica. Dopo la recente rielezione, il presidente accompagnerà l’Associazione per i prossimi quattro anni, perseguendo gli obiettivi illustrati ai 35 componenti del Consiglio Direttivo.
Valdagnese, 54 anni, un’azienda attiva nel settore costruzioni stradali, Cavion ha voluto subito illustrare le linee-guida sulle quali basare l’azione, fondate sul Socio e sull’Associazione.
“Il Socio – ha spiegato – è la ragione dell’esistenza dell’Associazione. Ha diritti e doveri. Ha il diritto di chiedere e il dovere di partecipare attivamente per conoscere l’Associazione e le sue potenzialità. Nel contempo, l’Associazione è composta di imprenditori: non solo perché ‘l’unione fa la forza’, ma anche per comprendere insieme, e a fondo, i problemi, le aspettative, l’impatto dei provvedimenti governativi sulle aziende che rappresentiamo. L’Associazione, infatti, resta il principale strumento per dare risposte ai bisogni dei singoli e dei nostri gruppi organizzati. Lo tocchiamo con mano, ad esempio, sui temi dell’energia, dei mercati, sulle questioni fiscali, sui problemi legati alla burocrazia, negli appalti e nei rapporti con le amministrazioni pubbliche e gli istituti bancari”. Perciò “l’Associazione, con la sua molteplicità di prestazioni e competenze, può e deve far valere la sua forza e la sua reputazione. Infatti, nei territori giocano un ruolo fondamentale, assieme ai rappresentanti politici come i sindaci, i consiglieri regionali e i parlamentari locali, anche i dirigenti delle associazioni, che rappresentano il mondo produttivo delle nostre comunità”.
Essere motivati e preparati
Il presidente Cavion ha spiegato anche quanto, all’interno di un’organizzazione, siano importanti collaboratori preparati e motivati: “L’attenzione e la sensibilità dei nostri collaboratori in piena pandemia è stata un fattore di coesione e di resilienza associativa. Una testimonianza di quanto il ‘capitale umano’ possa fare la differenza e sul quale intendiamo investire. In parallelo, occorre investire sulla formazione dei dirigenti, perché ogni figura e ogni ruolo devono poter contare su un bagaglio di conoscenza associativa e dei contesti, sia riferita all’incarico che trasversale. Per massimizzare i risultati occorre crescere assieme, collaboratori e dirigenti”.
“Da Vicenza – ha aggiunto Cavion – operiamo nel sistema Confartigianato regionale e nazionale e più in generale nei vari sistemi associativi, che sembrano destinatari di una nuova attenzione, di rivalutazione del ruolo sociale dei ‘corpi intermedi’. Quando si rappresentano gli interessi di una compagine, occorre pesare con i numeri e contare con proposte costruttive: ciò vale nei confronti delle più alte Istituzioni, della Regione, dei Comuni, con i Sindacati nella gestione degli Enti Bilaterali per l’Artigianato. E si ‘pesa’ nel confronto, nella differenziazione e nella collaborazione anche con gli altri mondi della rappresentanza, come quello industriale: lo stiamo facendo da anni in tema di orientamento scolastico, condividendo iniziative con Confindustria. E si può fare di più, operando in sinergia, ad esempio in tema di filiere e di distretti produttivi”.
Crescere assieme
Come detto, la sede vicentina presta inoltre collaborazione diretta a Confartigianato nazionale in tema di sostenibilità, di mobilità e di digitale, e fornisce servizi, in particolare in ambito ambientale, a una trentina di associazioni territoriali consorelle.
E al proposito Cavion osserva: “Al di là del comprensibile orgoglio per tutto questo, resta massima l’attenzione affinché la macchina associativa cresca ancora in qualità ed efficienza per far fronte alle mutate – e mutevoli – esigenze delle imprese, in risposta a condizioni socioeconomiche in divenire. In tale ottica opereremo quindi per valorizzare i non pochi talenti – tra cui molti giovani e molte donne – che lavorano con noi, nella nostra struttura. Accanto a loro, altri giovani e altri donne vestono invece i panni degli imprenditori, e rappresentano per noi altrettanti elementi strategici. È grazie a loro che si possono affrontare temi quali il futuro del tessuto artigiano, la conciliazione famiglia-lavoro, i nuovi modi e metodi di lavoro, anche con approcci inediti. Da qui l’importanza, nella nostra compagine associativa, del Gruppo Giovani e del gruppo Donne Impresa”.
Le priorità
Ribadite le linee programmatiche, Cavion ha ricordato anche i temi che vedono impegnata in prima linea Confartigianato. Il primo è il mercato del lavoro, preoccupazione principale di tante imprese a fronte di una percezione del lavoro profondamente cambiata nel tempo. L’obiettivo è quindi quello di continuare e potenziare il dialogo con le scuole per un orientamento che non veda discriminate le peculiarità delle professioni artigiane o di un impiego nelle stesse imprese artigiane, cercando al contempo di individuare le competenze necessarie al lavoro in azienda e la loro misurazione.
A questo tema si collega anche la questione del passaggio generazionale: almeno un terzo di imprenditori oltre i sessant’anni, infatti, deve guardare “oltre” i propri figli non intenzionati a seguirne l’attività, per salvaguardare comunque il valore, anche sociale, dell’azienda.
Altro tema importante: tutelare le imprese e assicurare loro un puntuale e corretto utilizzo dei benefici previsti dalla legge, anche attraverso più efficaci e solide di collaborazione tra colleghi, a partire da consorzi e reti. È il caso di quegli interventi che toccano, per la maggior parte, la riqualificazione – anche in chiave di sostenibilità – dei centri urbani e degli edifici pubblici e privati. “Ricordo quanto l’edilizia, e con essa l’intero Sistema Casa, rappresenti grande parte delle imprese socie, e un volano per l’economia non solo locale. Per questo rimarrà alta la nostra attenzione affinché si adottino sistemi incentivanti concreti e premianti”, ha puntualizzato Cavion.
Infine, ma certo non per importanza, il tema dell’energia. Dopo aver sviluppato una importante azione in materia, dal supporto al recupero del credito-energia alle convenzioni con i fornitori, il vero obiettivo è ora far sì che ogni impresa abbia una sua sostenibilità rispetto ai costi energetici, possibilmente una sua progressiva autonomia.
In conclusione, secondo il presidente, “l’obiettivo principale come Associazione è quello di essere ancor più presenti, partecipi e incisivi sui grandi temi che toccano ‘le tasche’ delle imprese. Fisco, investimenti e incentivi, costo del lavoro, burocrazia, giustizia, appalti, credito, costi dei servizi di interesse pubblico, non sono solo questioni di responsabilità nazionale o regionale. Per questo fin da subito il Consiglio Direttivo si metterà al lavoro esaminando periodicamente lo stato dell’arte sulle diverse riforme, comprese l’autonomia e l’ipotesi di rafforzamento delle Province, fornendo indicazioni e suggerimenti per le soluzioni”.