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UNA RIFORMA ALLA PROVA. IL MODELLO DELL’ARTIGIANATO VENETO

Il Convegno “Una Riforma alla Prova” organizzato da EBAV si è svolto lunedì 2 luglio scorso presso l’Istituto Salesiano San Marco di Mestre. Una sala gremita da oltre 180 persone che hanno assistito all’introduzione del Presidente dell’Ente Donato Pedron, agli interventi di Giuseppe Sbalchiero, Alessandro Conte e Roberto Pigatta rispettivamente Presidenti di Confartigianato Imprese Veneto, Cna Veneto e Casartigiani Veneto, Luciano Milan, Franca Porto e Gerardo Colamarco di Cgil, Cisl e Uil. Il Ministro del Lavoro Elsa Fornero è intervenuta in videoconferenza. Rimasta in collegamento per tutta la durata del seminario (oltre 2 ore e mezza) il Ministro ha potuto anche rispondere alle domande che le Parti Sociali costituenti Ebav gli hanno rivolto.
Il Convegno si è concluso con il contributo dei due Senatori veneti tra i padri della riforma appena licenziata dal Parlamento: l’On. Maurizio Castro e l’On. Tiziano Treu. «Grazie all’azione intelligente di Treu e Castro -ha ammesso la stessa Fornero- a Roma abbiamo capito cos’è la bilateralità. Il loro merito è di aver fatto eliminare quelle parti della legge che l’avrebbero penalizzata. In platea oltre ai rappresentanti delle Istituzioni regionali, c’erano i direttori dell’Inps ed Inail del Veneto dott. Pone e dott. Monaco ed i Presidenti e Direttori di diversi Enti Bilaterali di altre Regioni d’Italia.


All’alba di una nuova era per il mercato del lavoro in Italia, l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto ha voluto confrontarsi subito con i Senatori Veneti On. Maurizio Castro e l’On. Tiziano Treu sui temi del valore e del ruolo che la bilateralità artigiana può, vuole e deve svolgere nell’ambito delle trasformazioni in atto. Evento straordinario lo stesso Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha voluto partecipare al convegno anche se, per motivi di sicurezza, solo in video conferenza. Nel suo lungo intervento il Ministro, ringraziando i due senatori per la fattiva collaborazione durante la stesura del testo e per aver insistito per introdurvi la straordinaria esperienza di sussidiarietà veneta, ha illustrato le novità della legge sottolineandone i pregi senza nascondendone le criticità. In particolare si è soffermata sulla necessità di monitorare tutti gli elementi di novità alla loro prova pratica. Senza precludere aggiustamenti e modifiche se i risultati non dovessero essere all’altezza delle aspettative.
Nell’intervento di apertura il Presidente Donato Pedron, a nome anche delle Associazioni Artigiane e le Organizzazioni Sindacali del Veneto, ha voluto illustrare al Ministro Elsa Fornero i punti di forza del modello EBAV. “Incontrarci sul tema del lavoro qui, nell’Istituto dei Salesiani di don Bosco che certamente, da torinese, il Ministro conosce bene, -ha esordito- è evocativo e significativo. La magnifica opera del Santo è cominciata infatti con la ricerca di un lavoro per chi non ne aveva, ottenere condizioni migliori per chi era già occupato, fare scuola dopo il lavoro ai più volenterosi. Principi in cui si riconosce EBAV. Nato nel 1989 da un accordo fra le Parti, l’Ente conta oggi 36.000 aziende artigiane socie ed oltre 150.000 lavoratori dipendenti, che –ha sottolineato Pedron con orgoglio- in 20 anni hanno ricevuto complessivamente più di 200 milioni di euro. Tra i servizi più importanti: 25 i milioni erogati per le sospensioni, 15 quelli per la disoccupazione, 15 per la formazione, altrettanti per la sicurezza e 40 milioni per sussidi assistenziali a favore dei lavoratori (casa, scuola, famiglia, salute ecc.). EBAV è una macchina complessa che muove 40.000 domande di prestazioni ogni anno (200 domande ogni giorno). EBAV è il frutto di un modello di relazioni sindacali nelle quali è il dialogo tra le parti che vince e viene assunto come presupposto indispensabile. 4 i pilastri principali su cui si regge la nostra Bilateralità: il lavoro artigiano (nella accezione più ampia); la famiglia; la sussidiarietà e la solidarietà attraverso la mutualità. Le risorse derivano dai contratti regionali (sia interconfederali che di categoria) in cui, oltre alla parte economica e normativa, vengono definite le prestazioni e la relativa alimentazione, con una partecipazione anche da parte dei lavoratori attraverso una trattenuta in busta paga”. “Per come si è strutturato –ha sottolineato Pedron- e grazie la sua vicinanza al territorio, EBAV permette una efficienza ed una fluidità della comunicazione verso gli utenti tale che, il grado di soddisfazione degli stessi è molto alto. Ad esempio, nel 2009 quando fummo messi alla prova attraverso l’applicazione della legge 2/2009 sugli ammortizzatori sociali (l’erogazione dell’indennità di disoccupazione ai lavoratori in forza e sospesi per mancanza di lavoro, solo a condizione di un intervento economico dell’ente bilaterale a favore dei lavoratori), grazie agli accordi raggiunti tra le associazioni artigiane e quelle sindacali del Veneto, il dispositivo normativo è stato applicato in tempo reale ed ha portato all’erogazione negli ultimi 3 anni di oltre 12 milioni di sostegno al reddito per i lavoratori”. “EBAV è cresciuto negli anni anche nella qualità e nella quantità di relazioni con i soggetti istituzionali. L’INPS e l’INAIL, con il quale abbiamo firmato una specifica convenzione per cofinanziare interventi in materia di sicurezza. La Regione Veneto con la quale innumerevoli sono state le attività cofinanziate e Veneto Lavoro che ha assunto i dati delle sospensioni dei lavoratori da noi fornite come indicatore prezioso dello stato dell’arte della piccola impresa. Insomma per EBAV una presenza discreta ma improntata all’efficacia ed all’efficienza –ha concluso il Presidente-“.
Rispondendo alle sollecitazioni contenute nell’intervento, il Ministro ha elogiato il ruolo ed i risultati della bilateralità veneta. “Straordinaria la condivisione di obiettivi tra organizzazioni datoriali e sindacali che avete raggiunto e che porta a risultati in linea con lo spirito della riforma –ha dichiarato-. Resta la perplessità sulla possibilità di realizzare in tutto il Paese welfare attraverso gli enti bilaterali. Ciò però non toglie (e la riforma lo prevede) che esperienze straordinarie come la vostra proseguano sulla strada intrapresa”. Anzi, se il vostro modello funziona va esportato. Le buone pratiche devono essere portate a patrimonio comune”.
Dopo gli interventi dei Senatori Castro e Treu che sono entrati nel merito del lavoro svolto assieme con spirito bi-partisan a tutela dell’esperienza bilaterale, poco conosciuta in ambito ministeriale, i rappresentanti di Categoria e della Parti Sociali hanno avuto modo di rivolgere alcune domande al Ministro. “Come abbiamo sentito dalla relazione del presidente EBAV –ha esordito Giuseppe Sbalchiero-, l’idea di bilateralità è fortemente intessuta al sistema di impresa diffusa di cui il veneto è il prototipo. L’impresa artigiana è prima di tutto è una comunità di persone, un soggetto sociale fortemente radicato nella società civile. Un momento che crea ricchezza e valore per il territorio. Nel nostro Veneto il lavoro è diventato un fattore di riscatto sociale per gli artigiani, per la famiglia e per i collaboratori (i dipendenti) a loro fianco. A fronte della profonda crisi economica che, come uno tsunami, ha spazzato le antiche certezze, la bilateralità rimane un centro di gravità permanente. La salvaguardia del nostro modello nel nuovo impianto legislativo non è stata cosa semplice. Abbiamo preso le mosse alcuni mesi fa, dopo una consultazione con il Ministro al quale taluni avevano perorato la necessità di allargare gli istituti di cassa integrazione anche alla piccola impresa. L’affermazione fondava sul falso assunto che le gestioni INPS sono organizzate su base assicurativa e che si devono pagare. Non occorre perdere molto tempo per dimostrare che l’attuale sistema italiano è basato su logiche di welfare e non di tipo assicurativo. Abbiamo dimostrato come la gestione di tali ammortizzatori sia in realtà in profondo rosso, ampiamente sostenuta dalla fiscalità generale. La legge ha scelto di ricorrere ad una soluzione bilaterale invece di estendere la cigo. In questa operazione va osservato che la concezione di bilateralità cui si ispira il governo dà grande ruolo all’INPS. L’intervento dei Senatori oggi qui presenti, Castro e Treu, è riuscito a salvaguardare il patrimonio e la tradizione della bilateralità artigiana che è molto diversa. Per noi, la bilateralità si incardina tra i principi di libertà sindacale ed i principi di libertà dell’assistenza privata sanciti dal nostro ordinamento. E’ uno strumento dell’autonomia sindacale ed in questo senso può e deve dare un fattivo contributo alla ripresa economica e sociale del paese. Vorremmo capire fino in fondo se il Governo condivide questa concezione della bilateralità. L’occasione per una verifica delle vere intenzioni del Governo sarà la discussione che condurrà al previsto decreto attuativo sui profili di funzionamento e sui criteri organizzativi del fondi bilaterali per la tutela del reddito. Non vorremmo che quanto di buono raccolto sul tema grazie ai due illustri ospiti vada poi disperso attraverso l’intervento di oscuri funzionari ministeriali che poco conoscono della società civile. Lasciatemi un’ultima battuta: dato che il Ministro ha elogiato il nostro modello di Bilateralità, e ne ha condiviso l’impianto, aiuti il nostro mondo a diffonderlo nel resto del Paese”.
“Al Ministro- ha sottolineato Franca Porto, Segretario regionale CILS nel suo breve intervento– non facciamo delle domande ma diciamo che la bilateralità in Veneto, a cominciare da quella oggi rappresentata ma che si è estesa anche il altri campi, come quello previdenziale con Solidarietà Veneto, funziona e da risultati concreti, utili per tutti. Questa bilateralità va sostenuta”. Sollecitazioni a cui Elsa Fornero ha risposto in modo puntuale ribadendo la volontà del Governo a valorizzare i punti di forza della bilateralità che per altro ha un ruolo non banale nel testo di legge.