USA e dazi: preoccupazione anche per gli artigiani
Donald Trump torna al Campidoglio e anche a Vicenza si guarda alla politica che il nuovo presidente intenderà adottare. Cavion: “Forte preoccupazione per le ricadute sull’export”
Da oggi Donald Trump torna alla guida degli Stati Uniti ma, già prima del suo insediamento ufficiale, le voci di possibili dazi su merci in entrata negli USA hanno creato non poca preoccupazione. Una certa apprensione soprattutto per le aziende venete, per le quali gli Stati Uniti rappresentano il terzo Paese di riferimento con il 9,1% delle esportazioni totali, dopo la Germania (13,3% e la Francia (11,6%).
“In un contesto già difficile l’adozione di dazi per le importazioni da parte degli Stati Uniti sarebbe un altro colpo inferto alle nostre imprese”, commenta il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion. E la preoccupazione ha ragion d’essere considerato che gli Stati Uniti sono il 2° mercato di destinazione delle esportazioni manifatturiere della provincia, per un valore pari a 2,16 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi (ottobre 2023-settembre 2024). Numeri che collocano Vicenza al 6° posto per valore delle esportazioni sul mercato statunitense, dietro a Milano, Firenze, Modena, Torino e Bologna.
I dati dei primi 9 mesi del 2024 rilevano un calo delle esportazioni di Vicenza verso gli Stati Uniti, pari a -7,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, flessione più intensa del -4,8% registrato a livello regionale e del -1,5% a livello nazionale. Al dettaglio dei settori, le maggiori flessioni si rilevano per prodotti della metallurgia (-35,4%, pari a -78,1 milioni di euro), prodotti orafi (-12,1%, pari a -41,7 milioni di euro) e prodotti chimici (-52,9%, pari a -28,4 milioni di euro).
“Una flessione, quella dei primi 9 mesi dell’anno scorso, quasi fisiologica dato anche il contesto geopolitico internazionale, ma che rischia ora di diventare preoccupante se gli Stati Uniti proseguono sull’annunciata strada dei dazi”, aggiunge Cavion.
Non a caso proprio questo era uno dei timori emersi nel corso dell’indagine condotta da Confartigianato Vicenza, a cavallo tra novembre e dicembre scorsi, che ha coinvolto oltre 450 imprenditori artigiani e di micro e piccole imprese.
“In quell’occasione emerse proprio come un imprenditore su 4 (24,4%) ritiene che l’innalzamento dei dazi sui prodotti importati da parte degli Stati Uniti possa avere un impatto negativo sulla propria azienda – prosegue Cavion- A supporto di questa preoccupazione ci sono le stime dal National Board of Trade Sweden – agenzia governativa svedese per il commercio internazionale – secondo le quali una applicazione di dazi addizionali tra il 10% e il 20% sulle importazioni degli USA causerebbe un calo dell’export totale dell’Italia verso gli Stati Uniti, rispettivamente, del -4,3% e del -16,8%. Per Vicenza si tratterebbe di una perdita stimata tra i 93,0 e i 363,2 milioni di euro”.
Cavion ricorda che “In un contesto davvero difficile l’adozione di dazi per le importazioni da parte degli Stati Uniti sarebbe un altro colpo inferto alle nostre imprese. Molte imprese artigiane in questi anni hanno investito per agganciare importanti mercati come appunto quello statunitense che, sebbene negli ultimi mesi del 2024 in calo, rimane una delle principali destinazioni dei nostri prodotti. I dazi rappresenterebbero davvero l’ennesimo scacco in un panorama internazionale che diventa complicato da interpretare anche in chiave di futuri sviluppi. Se dazi saranno, allora chiediamo all’Europa e al Governo italiano di contro bilanciare con azioni a sostegno delle nostre imprese”.
“Non possiamo far altro che attendere, nel frattempo siamo a fianco delle nostre imprese per leggere le dinamiche del mercato e cercare di adattarsi rapidamente. Non c’è dubbio che filiere, reti, eccellenza, specializzazione ma anche tipicità e competenze, in questo momento possono fare la differenza così come individuare nuovi mercati anche in termini di servizi e non solo di prodotti”, conclude il presidente.