Valli del Pasubio: a Forte Monte Maso melodie e poesie, ricordando la tragedia della Grande Guerra
In occasione delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra, il 26 luglio 2014, si è svolta al Palatenda di Valli del Pasubio, ai piedi dell’omonimo Sacro Monte, una serata d’autore, inizialmente programmata a Forte Monte Maso, organizzata da Marco Brunello, in memoria delle migliaia di giovani caduti su quelle cime.
[widgetkit id=65]
Davanti al Sindaco del Comune, Armando Cunegato, a Walter Orsi, Sindaco di Schio e ad un numeroso pubblico, gli attori Angela Laurano, Mauro Lazzaretti e Tommaso Scanu, accompagnati al pianoforte dal maestro Paolo Zanarella, hanno letto poesie e testi letterari, personali testimonianze di illustri soldati quali Giuseppe Ungaretti e P. Calamandrei. Il coro “Voci del vento”, diretto dal maestro Orazio Chierico, ha invece eseguito canti degli Alpini, tipici delle nostre montagne, descrivendo, con voci dolcemente sommesse che diventavano improvvisamente forti e vigorose, la precarietà della vita al fronte e la nostalgia dei propri cari, ma anche l’orgoglio di chi era stato chiamato al supremo sacrificio per la propria patria. Ospite d’onore dell’evento l’Arciduca Markus Salvator Asburgo-Lorena che, con la sua presenza, ha voluto gettare un ulteriore ponte di pace tra l’Austria e l’Italia, testimoniando come i soldati Italiani e Austriaci, accomunati dallo stesso tragico destino, provassero gli stessi dolori, le stesse sofferenze, gli stessi sentimenti.
La serata, condotta con sensibilità e garbo da Luigi Girardi, si è conclusa a Forte Monte Maso che attualmente è diventato un punto di riferimento per tutti gli appassionati e studiosi di manufatti per la difesa militare. Il proprietario, Marco Brunello, imprenditore appassionato e colto, dedicandosi con molta pazienza al suo recupero, ha fatto rivivere questo sito storico facilmente raggiungibile in automobile. Chi arriva da Rovereto, passando per Pian delle Fugazze o da Schio, dopo aver superato Valli del Pasubio, trova, a mezza montagna, una breve deviazione su strada sterrata che conduce alla fortezza, affacciata sulla Val Leogra.
Addossato al Forte, si trova una costruzione d’epoca, al cui interno è allestito un accogliente ristorante, dove si possono gustare saporiti piatti della cucina tradizionale, circondati da reperti bellici ritrovati sul Monte Pasubio e alcune gigantografie, che ritraggono alcuni momenti delle truppe al fronte, e del Tempio Ossario Pasubio in fase di costruzione.
Il Forte Monte Maso, unico forte corazzato esistente nella vallata, fu costruito tra il 1883 al 1887, in posizione strategica a difesa del valico del Pian delle Fugazze, allora confine di Stato, e della città industriale di Schio, porta della pianura italiana. Aveva alle proprie dipendenze la “tagliata Bariola” (sbarramento stradale) e la spianata del monte Castelliero; l’insieme formava un blocco di sbarramento armato nel caso di un’eventuale penetrazione delle armate austro-ungariche in territorio italiano.
Il Forte aveva il compito specifico di battere con le proprie artiglierie i tratti di strada a monte e a valle dello sbarramento. Si avvaleva, nella dotazione iniziale prevista, di sei cannoni da 149 mm G in casamatta corazzata verso la Valle di Canale e quattro obici da 149 mm G in cannoniera, rivolti in direzione opposta, verso Valli del Pasubio. Nei primi anni del 1900 risultò inadatto a fronteggiare un assalto con artiglierie pesanti e fu allora rinforzato sulla copertura con altro calcestruzzo. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, trovandosi lontano dalla prima linea, venne disarmato e trasformato in deposito per esplosivi e munizioni.