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VENETO. LAVORO IN RIPRESA, CURTO: “NON NEGHIAMO CHE SI DELINEA UN CONTESTO ECONOMICO POSITIVO CHE NON DEVE PERÒ ILLUDERE”

Il trend positivo per l’occupazione nel primo trimestre 2015 registrato da la Bussola di Veneto Lavoro è solo l’ultimo dato positivo in ordine di tempo per la nostra regione dopo le previsioni di un PIL stimato (per il 2015) al +1,1% ed una produzione industriale cresciuta nei primo tre mesi del 1,7% con punte del 3,6% per le piccole imprese. Non possiamo quindi negare che si delinea un contesto economico positivo che non deve però illudere. Questo il commento di Luigi Curto, Presidente Confartigianato Imprese Veneto che spiega: l’impresa rappresenta il solo soggetto sociale in grado di creare ricchezza e benessere diffusi. Per questo è un bene che sia oramai una realtà il ritorno alla competenza ed alla personalizzazione, alla valorizzazione del made in Italy ed alle filiere italiane dei nostri super fornitori. Ma tutto ciò non basta se il contesto in cui operano le aziende non migliora. Ecco quindi che, a pochi giorni dalle elezioni, mi auguro che chiunque vinca si impegni per una Regione sempre più soggetto vero di “politica di sviluppo locale” in grado di concorrere a far ripartire l’economia, attraverso un nuovo disegno strategico che abbia tra i principali driver di sviluppo proprio il manifatturiero quale ossatura su cui ricostruire il nostro tessuto produttivo. In particolare – conclude Curto- serve una grande azione per tutelare il lavoro di questi superfornitori specializzati. Valorizzandone la tracciabilità da un lato ed il giusto riconoscimento economico dall’altro. Senza dimenticare una incessante e determinata lotta alla contraffazione ed al lavoro nero, vere piaghe di questo possibile ed auspicabile rinascimento veneto E’ stata pubblicata la bussola sul mercato del lavoro in Veneto nel primo trimestre 2015, a cura dell’Osservatorio & Ricerca di Veneto Lavoro. I dati indicano un trend positivo anche se, dopo le delusioni del 2014 ora serve cautela. In un contesto economico che si segnala in miglioramento (le previsioni per il 2015 danno un Pil Veneto al 1,1%), i dati positivi riguardano soprattutto la crescita complessiva delle assunzioni, 188.100 nei primi tre mesi dell’anno, e in particolare dei contratti a tempo indeterminato, spinti dai consistenti incentivi previsti dalla Legge di Stabilità 2015. In crescita, considerando il lavoro dipendente, anche i contratti di somministrazione e quelli a tempo determinato, mentre si conferma la frenata dell’apprendistato. Tra le altre tipologie contrattuali, prosegue il calo dei rapporti di lavoro intermittente (-13%) e delle collaborazioni a progetto e coordinate-continuative, passate dalle 8.400 del primo trimestre 2014 alle 6.600 del primo trimestre 2015. Tendenza opposta, invece, orientata alla crescita, per i tirocini (8.400), una delle misure previste dal Programma Garanzia Giovani, e per i lavori di pubblica utilità (2.100). “I dati positivi confermano che il tessuto economico del Veneto, grazie soprattutto alla buona politica del lavoro fatta in questi anni dalla Regione, è sempre capace non solo di ridurre i danni, ma anche di creare le condizioni per riagganciare prima e meglio la ripresa – ha commentato l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – Seppur con cautela, infatti, possiamo dire che stiamo uscendo dalla recessione e che ci sono le premesse per ritornare a crescere. Non dobbiamo tuttavia dimenticarci del gran numero di disoccupati, sia adulti che giovani, che la crisi ha prodotto e per i quali non bastano gli incentivi alle assunzioni, ma servono politiche specifiche, come quelle previste dal Piano straordinario del lavoro 2015 che abbiamo recentemente approvato”. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è risultato non solo positivo (+42.400), come è lecito attendersi all’inizio di ogni anno, ma anche nettamente migliore rispetto a quello del primo trimestre del 2014 (+35.000). In miglioramento, di conseguenza, anche il saldo su base annua, che però resta negativo (-6.000 a fronte del -12.000 misurato a dicembre 2014). La speranza è quella di raggiungere presto, forse entro il primo semestre dell’anno, quel segno positivo che rappresenterebbe la fine di un lungo periodo caratterizzato dalla perdita di posti di lavoro. Non si registrano, invece, sostanziali variazioni sul fronte della disoccupazione, sia in riferimento al numero di persone iscritte ai Centri per l’Impiego (448.200, in linea con i dati di marzo 2014) che delle domande di sostegno al reddito, con 35.049 richieste di ASpI e 11.123 di MiniASpI.