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VERSO UN NUOVO INIZIO

Soffiro Fontana Vice presidente con delega alle categorie fa un resoconto sull’attività 2013: conclusa una fase storica, se ne aprirà un’altra col programma comunitario Europa 2020

L’anno che si chiude segna la conclusione di un ciclo e l’apertura di una nuova prospettiva, verso un nuovo inizio. L’attenzione è rivolta alla nuovo programma comunitario Europa 2014/2020, ovvero alle risorse che dovranno essere utilizzate al meglio e soprattutto utilizzate tutte. Europa 2020 ha risentito fortemente della crisi e delle polemiche nei confronti della comunità europea. Si sono verificati tagli significativi delle risorse stanziate rispetto al programma 2007/2013. Nondimeno l’intervento assume uno spessore importante e per certi versi decisivo per l’Europa nei confronti degli stati membri. A questo programma anche la federazione ha lavorato lungo il corso dell‘ anno includendo i risultati della convention regionale categorie celebrata a Mestre il 15 giugno. Prima di fare un resoconto sui risultati più significativi del programma 2013 è bene ricordare che l’impegno della Federazione nell’elaborazione di una strategia è partito con il laboratorio degli Stati Generali il 17 novembre 2012. In quella occasione, aprendo un dialogo con il Governo regionale, abbiamo posto l’attenzione sulla necessità che la competizione territoriale abbia un respiro sistemico. Le imprese debbono certamente fare la loro parte ma altrettanto tutti gli altri attori pubblici e privati che operano all’interno della nostra regione, da cui il titolo del laboratorio
 
TERRITORIO VENETO
Da qui abbiamo dato inizio ad una elaborazione particolareggiata nell’ambito di ciascuna delle 12 federazioni di categoria nelle quali sono annoverati gli oltre 50 mestieri che costituiscono il sistema regionale di riferimento. Questo lavoro ha trovato nella convention categorie 2013 la sua manifestazione, con gli interventi dei presidenti delle federazioni regionali e la pubblicazione di un quaderno programmatico. In questo contesto abbiamo peraltro fatto un focus sul cammino intrapreso in materia di semplificazione burocratica che vede la federazione presente al tavolo regionale istituito dal governatore Zaia nel 2011. Alla convention categorie 2013, su tre punti si sono focalizzate le proposte di intervento:
  1. anticontraffazione / lotta abusivismo / difesa del made in Italy /aggregazione
  2. il manifesto delle categorie del sistema casa di Confartigianato del Veneto
  3. la strategia promozionale e commerciale di orientamento turistico tramite il portale “Discovering artigianato”.
Anticontraffazione / lotta abusivismo / difesa del made in Italy /aggregazione
L’abusivismo in tempi di crisi, se non controllato, può diventare una piaga sociale, accentuata dai paradossi della burocrazia e con effetti devastanti per tutto il sistema. Le imprese regolari faticano a tenere il passo non potendo competere, in nessun modo, con quelle irregolari. La proposta presentata è un numero verde regionale, ovvero la creazione di un apposito ufficio che abbia capacità di orientamento delle visite ispettive ma anche funziona statistica di monitoraggio. Nell’ambito di questa azione è stato coprodotto con la Regione Veneto un progetto di teatro civile con lo spettacolo sulla contraffazione con l’attrice Tiziana Di Masi che ha già una richiesta di oltre 70 repliche in veneto e in Italia. Investire sulle eccellenze è l’altro versante delle proposte in campo! L’eccellenza esprime un atteggiamento imprenditoriale contraddistinto da una speciale tensione aziendale verso nuovi traguardi, magari non ancora espressi, che fanno la differenza, che creano unicità, distinzione. La legge regionale n. 67 del 1987 “Disciplina dell’Artigianato” all’articolo 33 bis a proposito dell’eccellenza artigiana recita: “la Regione tutela, promuove e riconosce le lavorazioni dell’artigianato che presentano elevati livelli qualitativi…” Sul fronte aggregazione due le esperienze pilota di quest’anno: la prima è il progetto Fondazione Telethon/Confartigianato Imprese Veneto che ha permesso di far produrre ad una rete di 11 laboratori artigiani 130.000 sciarpe solidali Telethon 100%made in Italy facendo rientrare la produzione dalla Cina. Le sciarpe saranno indossate dai personaggi famosi, dai ricercatori e dalle famiglie che parteciperanno alla tradizionale maratona di raccolta fondi in onda sulle reti Rai dall’8 a al 15 dicembre prossimi e saranno inoltre disponibili, a fronte di una donazione minima di 10 euro, sul sito di Telethon e nei banchetti natalizi che la Fondazione porterà in oltre 1000 piazze italiane il 13, 14, e 15 dicembre. Il ricavato sarà destinato al finanziamento di progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare, attività in cui Telethon è impegnata dal 1990.  Il progetto di Telethon e Confartigianato Imprese Veneto, del valore complessivo di 300 mila euro, ha consentito di riportare in Italia la produzione delle sciarpe che negli anni precedenti era stata affidata ad aziende cinesi. La scelta di Telethon di produrre in Cina, dettata dai costi inferiori di produzione, importanti soprattutto per le esigenze di bilancio di un ente senza scopo di lucro, è stata superata quest’anno grazie all’accordo con Confartigianato Imprese Veneto, che ha consentito la produzione in Italia con un buon rapporto tra qualità e prezzo, e alla volontà della Fondazione di rafforzare i rapporti con il territorio in cui opera da 23 anni. La seconda è l’esperienza che da qualche settimana un gruppo di una decina di calzolai della Confartigianato Imprese di Veneto e Lombardia (o meglio sarebbe chiamarli produttori di calzature su misura) hanno avviato coadiuvati dal CRACA. Tutti in pista per creare una rete di artigiani della tradizione che viene tessuta attraverso uno strumento altamente innovativo: il foot-scanner. Il gruppo è nato grazie ad un corso di 100 ore organizzato da Confartigianato, che ha fatto crescere i partecipanti nell’arte della creazione di calzature su misura. Il passo verso una rete di imprese però, non è banale ma i test di mercato fatti, in particolare a settembre al MICAM SHOEVENT, il salone internazionale della calzatura italiana alla Fiera di Rho-Milano, all’interno dello stand istituzionale di Confartigianato nazionale, sono incoraggianti.
 
Costruzioni: bio, eco e smart il manifesto delle categorie del sistema casa di Confartigianato del Veneto
Il comparto casa non potrà uscire dalla crisi così come ci è entrato, ma dovrà subire una profonda trasformazione. Perciò le politiche di sviluppo sostenibili e compatibili con il territorio diventano una necessità strategica da usare come leva per dare qualità al lavoro e alle costruzioni. In questo scenario è fondamentale il piano energetico da poco varato dalla Regione Veneto. Il manifesto delle categorie del sistema casa redatto nel solco della programmazione europea 2020 ha contrassegnato l’azione sindacale fino all’approvazione del 3° piano casa da parte del consiglio regionale nella notte dello scorso 29 novembre. Il documento compendia una strategia su 4 punti cardinali:
  1. Rottamazione degli edifici – oltre il piano casa. La proposta discende dall’esito dagli stati generali del novembre 2012, nei quali abbiamo impresso un cambio di rotta, partendo dal territorio come risorsa che non va sprecata. In relazione alle proposte sul “piano casa 3” abbiamo presentato un apposita indagine conoscitiva e osservazioni al progetto di legge, poi convertito in legge con 28 voti favorevoli e 17 contrari e dopo un acceso dibattito protrattosi sino a tarda notte, nella notte del 29 novembre, soprattutto sul ruolo dei Comuni nel rilascio dei permessi e nell’imporre gli standard urbanistici (verde, parcheggi, infrastrutture), le distanze minime tra edifici, gli sconti sugli oneri di urbanizzazione.
  2. Le certificazioni. La richiesta alla Regione Veneto è tesa a favorire un sistema di certificazione che dia valore alle costruzioni, non solamente sotto il profilo del risparmio energetico ( in ordine agli obblighi di legge) ma anche, per la scelte dei materiali e la protezione dal rischio idraulico e geologico. In altre parole, ai canoni estetici del fabbricato chiediamo sia introdotta una valutazione certificata più ampia come a suo tempo si è visto nel settore manifatturiero con le certificazioni di prodotto e di processo, che oggi sono date per scontate ma che al loro ingresso hanno dato molti stimoli verso l’apertura a nuovi mercati.
  3. Social housing. Anche in Veneto, sotto l’effetto della crisi economica ma anche delle tecnologie, per cui è stato coniato il termine di SMART City (città cablate con internet a banda larga che consentirà la massiccia introduzione di applicazioni di domotica e controlli a distanza) assisteremo al fenomeno di concentrazione della popolazione all’interno delle grandi città. In questi grandi processi, che sono di medio lungo termine, ma inesorabili, abbiamo chiesto alla Regione Veneto una particolare attenzione al Social Housing, in altre parole a quelle categorie di persone svantaggiate che non sono sotto la soglia della povertà ma neanche nelle condizioni di acquistare un’abitazione.
  4. Semplificazioni. In tema di semplificazione burocratica esiste un paradosso, per certi versi scandaloso, riferito al settore delle costruzioni, dove sono grandi le aspettative create con lo sportello Unico Edilizia. Ebbene a fronte di un lodevole impegno da parte della Regione Veneto sul fronte delle semplificazioni, agli effetti pratici non è emerso nessun beneficio alle imprese e ai cittadini. Nel contesto della riflessione sulle smart city il problema che si pone è la banda larga. In altre parole le autostrade informatiche: che sul modello delle infrastrutture viarie materiali prefigurano un reticolo di strade immateriali che devono innervare il tessuto urbano del veneto.
Abbiamo quindi posto l’attenzione sui contenuti dell’agenda digitale approvata recentemente dalla Giunta del Veneto. Quando detto, per le imprese del settore impianti, pone le basi per un forte potenziamento della domotica: nelle abitazioni e nei siti produttivi. Obiettivo per il quale abbiamo chiesto una particolare attenzione da parte della Regione. Le tecnologie domotiche, peraltro, offrono un beneficio immediato in termini di risparmio energetico, tenuto conto della possibilità di ottimizzare impianti, attrezzature, elettrodomestici. In questo contesto la Confartigianato del Veneto ha posto le basi verso questa rivoluzione tecnologica con la realizzazione del portale di informazione per Impiantisti, che costituisce una utile interfaccia per facilitare l’accesso alle informazioni tecniche e ai processi di aggregazione in rete. In questo contesto le categorie della Federazione Legno hanno effettuato una particolare riflessione sulla filiera Bosco/Legno/Energia. Serve uno sforzo corale e lungimirante per lo sviluppo di detta della filiera, perché abbia rilievo per l’economia Veneta. Non siamo all’anno zero, ma siamo molto lontani da territori come Trento e Bolzano nello sfruttamento delle risorse forestali. Per affrontare questo tema occorre che tutti gli attori, pubblici e privati, in campo siano lungimiranti e coesi. Abbiamo considerato molti ambiti di intervento nella filiera Bosco/Legno/Energia : per la possibilità di utilizzo delle Bio-masse legnose per la produzione di energia, sia termica che elettrica; nella difesa dell’ambiente e la promozione del legno come materia eco-sostenibile, con l’iniziativa regionale Carbon mark per il riconoscimento per la riduzione dell’ossido di carbonio in atmosfera; nella promozione del legno, in particolare il legno Veneto, nelle ristrutturazioni in edilizia e in molti altri ambiti di intervento. Dalle nostre Associazioni di Vicenza e Belluno scaturisce, inoltre, il “Libro bianco sulla montagna veneta“, pubblicato a maggio del 2012, che a sua volta ha prodotto il progetto di legge n. 62: ”Misure urgenti per la tutela e lo sviluppo delle aree montane”, per il quale chiediamo una spinta verso la sua approvazione.
 
L’artigianato nel contesto turistico
La proposta: Presentazione portale turismo: gli itinerari del bello e del buono. Lo scopo del portale si focalizza su tre punti:
  1. La promozione orientata al contesto turistico diventa una modalità nuova di intervento, di cui abbiamo riconosciuto subito le enormi potenzialità;
  2. Il portale non è solo il contenitore ma, soprattutto, uno spazio di relazioni e quindi di collaborazioni fra imprese, che costituisce una modalità moderna di aggregazione che confidiamo si realizzi nelle forme più diverse e in particolare nelle sviluppo dell’ e-commerce;
  3. Vedere finalmente rappresentate in un unico luogo le nostre eccellenze venete:
E’ un altro importante risultato. Conoscere e far conoscere queste realtà ci sembra, altresì; un dovere associativo connaturato alla rappresentanza. Il portale è un veicolo promozionale indispensabile per entrare nel contesto turistico, potendo giocare una partita nel villaggio globale di internet, con lo scopo principale di dare visibilità alle nostre imprese. La regione veneto per bocca dell’assessore Finozzi ha già promesso ospitalità con un link all’interno del portale turismo della Regione con l’obiettivo di aggiungere la peculiarità dell’artigianato artistico veneto al gioco di squadra per lo sviluppo turistico nella nostra Regione, perché possa mantenere il primato nazionale e in veneto. Nell’artigianato il turista trova un risposta anche in termini di servizio. Sono, infatti, chiamati servizi alla persona le attività di acconciatura ed estetica, per le quali già prefiguriamo di approntare itinerari del benessere, e altre attività, apprezzate dal turista ospite, come quelle dei grafici e fotografi e degli autoriparatori. Infine i servizi per la mobilità offerti da taxi ed autonoleggi. Questi ultimi esprimono una importante capacità di servizio nel contesto turistico perché sempre personalizzato. Possono essere veicoli, di nome e di fatto, dei contenuti turistici più belli ed interessanti. In questo contesto anche la mobilità elettrica assume rilevanza per gli aspetti ambientali e di innovazione che sottende. Sono state presentate le opportunità contenute nel decreto sviluppo del luglio 2012 (art. 17 septies, comma 5). In questo provvedimento, infatti, oltre agli incentivi sull’acquisto di veicoli a bassa emissione, vengono stanziati fondi (50 milioni di € in totale, sempre nel triennio 2013-2015) per lo sviluppo di accordi di programma finalizzati all’infrastrutturazione del territorio con punti di ricarica e alla riqualificazione di edifici e strutture ad essi funzionali, con un concorso in conto capitale pari al 50% della spesa. Gli accordi di programma promossi da Comuni e Provincie tramite le Regioni e approvati dal Ministero possono prevedere anche l’adesione di soggetti privati. Infine, l’impegno rivolto più specificamente ad alcune categorie. Iniziando dall’autotrasporto che dopo un’aspra vertenza con il Governo è stata scongiurata un protesta che poteva portare al fermo nazionale dal 9 al 13 dicembre p.v.. Per quanto riguarda invece l’autoriparazione i dirigenti veneti si sono distinti, anche in forza di una specifica delega nazionale, nell’apportare alcune importanti modifiche al testo di un nuovo regolamento comunitario in materia di revisioni dei veicoli, il quale, non tenendo conto della realtà delle imprese di autoriparazione italiane, avrebbe sostanzialmente causato la separazione netta dell’attività di autoriparazione da quella di revisione dei veicoli. La metalmeccanica ha rimesso in pista la qualità ponendosi una domanda fondamentale: i sistemi di qualità possono diventare più leggeri dal punto di vista burocratico e dei costi? A questa domanda il direttivo regionale della Federazione meccanica ha dato una risposta col progetto LQC Lean Quality Cluster. Gli elementi chiave del progetto per consentire il raggiungimento dei risultati attesi sono: una gestione integrata delle norme; una informatizzazione spinta in modalità cloud computing; una rete di imprese che utilizzi il medesimo supporto determinando economie di scala. Nel settore della comunicazione, che annovera le categorie dei grafici e fotografi, è continuata la riflessione partita con il progetto comunicazione liquida che ha prodotto lo slogan “print different”. E’ rilevante la metamorfosi imprenditoriale che si sta verificando sotto la spinta delle tecnologie digitali e delle telecomunicazioni. Il settore ICT (information communication tecnology) è in forte sviluppo e va presidiato sul versante del marketing associativo e quindi della rappresentanza. Con le tecnologie digitali funzionano le stampanti 3D che promettono gradi rivoluzioni ai canoni della produzione standard. E’ uno scenario che si sta delineando anche in Italia nel quale gli artigiani dovrebbero sentirsi protagonisti. Il fenomeno, infatti, è partito in America con i cosiddetti “makers”: che altri non sono che artigiani.