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VIA LIBERA AL ‘DECRETO DEL FARE’. SBALCHIERO: “SPERIAMO NON SIA DEL FARE… FINTA”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il dl che il premier Letta ha definito ”di rilancio dell’economia del Paese”. Il provvedimento verrà accompagnato da un gran numero di misure per la semplificazione burocratica e lo snellimento del rapporto di cittadini e imprese con la P.A. C’è voluto un vero e proprio consiglio dei ministri fiume, durato quasi 5 ore, per varare il primo importante pacchetto a sostegno dell’economia del Governo Letta. Il dl ‘del fare’ che il premier ha definito ”di rilancio dell’economia del Paese”. Un decreto che verrà accompagnato da una pioggia di provvedimenti che mirano alla semplificazione burocratica, allo snellimento del rapporto di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione e che sarà varato mercoledì. Per venerdì, invece, è stato fissato l’esame del ‘pacchetto lavoro’. In arrivo, allora, norme per ridurre le bollette elettriche di 550 milioni di euro; 5 miliardi di euro per sostenere le imprese che vogliono investire in macchinari; 3 miliardi di euro per opere pubbliche (di cui 2 per quelle strategiche), che consentiranno la creazione di 30 mila posti di lavoro; l’impignorabilità della prima casa nel caso sia l’unico bene. Ma anche 1.500 nuovi posti per professori ordinari e altrettanti per ricercatori; la liberalizzazione di internet, con l’uso del wifi senza la richiesta di identificazione personale; o l’abbattimento di 450 milioni di oneri a carico delle imprese. O, infine, la rimodulazione della tassazione sulla imbarcazioni, lasciandola intatta per le grandi barche, annullandola per quelle piccole e dimezzandola per quelle medie, con lunghezza fra i 18 ed i 20 metri. Misure concrete, accompagnate da quelle di semplificazione, con la ”rivoluzionaria” (parola di premier) novità dell’introduzione in via sperimentale di di un indennizzo per il ritardo nei procedimenti da parte della P.A. Tutte misure che – come ha spiegato il presidente del Consiglio – hanno trovato ”grande coesione” all’interno del Cdm. Provvedimenti che servono a dare la ”possibilità agli italiani che vogliono fare di poter compiere quegli interventi necessari per rilanciare l’economia del Paese” e che riguardano ”Equitalia e il rapporto tra fisco e cittadini”, con la precisa volontà di ”una lotta senza quartiere all’evasione fiscale senza però un atteggiamento punitivo”, per puntare ad ”un fisco amico soprattutto nei confronti di chi ha difficoltà”. Un tema, quello del fisco, su cui ha voluto soffermarsi anche il vice premier Angelino Alfano. ”E’ una rivoluzione perché rimette al centro il cittadino”, ha detto, aggiungendo che il Governo ha ”centrato tutti gli obiettivi: è un provvedimento pesante che peserà tanto sul piatto della bilancia che si chiama sviluppo”. Di ”terapia d’urto” per la giustizia civile ha parlato la titolare della Giustizia Cancellieri, che ha posto l’accento sul fatto che grazie alle nuove misure ci sarà lo smaltimento di 1 milione e 200mila pratiche arretrate, cui si aggiungono provvedimenti ”sull’organizzazione dei processi in modo che togliendo la zavorra i processi siano più veloci”. ”Cercheremo – ha detto infine il ministro Cecile Kyenge -di agevolare l’iter per l’ottenimento della cittadinanza dando una soluzione a tutti gli errori burocratici E’ importante che questi giovani nati e cresciuti in Italia non si vedano negata la cittadinanza per problemi burocratici”. “Speriamo che non sia il solito decreto del fare .. FINTA”. Commenta così con un battuta Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto il dl approvato dal Consiglio dei Ministri che lo stesso premier Letta ha definito ”di rilancio dell’economia del Paese”. “Il provvedimento –prosegue il Presidente- contiene molte, moltissime azioni che però, oggi sono sulla carta. Il Governo deve ora accompagnarle con un gran numero di provvedimenti e decreti attuativi che, per esperienza e consuetudine, tardano ad arrivare e spesso snaturano le intenzioni della norma originaria. Il nostro giudizio resta quindi sospeso”. “Ciò premesso –spiega Sbalchiero-, alcune delle ottanta e più norma contenute nel decreto, hanno una importanza rilevante per le piccole imprese. Ad esempio la impignorabilità della prima casa, nel caso sia l’unico bene, affronta un problema, quello dell’intollerabile asimmetria tra lo stato e i contribuenti, concedendoci un po’ di respiro. Ma non risolve il problema di fondo di una eccessiva pressione fiscale, giunta oramai al 68,3% dei nostri utili lordi! Anche le agevolazioni nell’acquisto dei macchinari è una buona cosa. Ma onde evitare che le imprese blocchino anche i piccoli investimenti programmati, vanno immediatamente emanati i decreti attuativi. L’incertezza è il male peggiore per noi imprenditori”. Lo stesso rafforzamento del Fondo Garanzia dovrebbe rendere più facile l’accesso al credito per le piccole e medie imprese come la terapia d’urto decisa in tema di giustizia civile, ovvero lo smaltimento di 1,2 milioni di pratiche arretrate, è melodia per chi, oramai, ha rinunciato a qualsiasi rivalsa legale di fronte a costi e tempi non da Paese civile. “Nel decreto si annuncia infine – conclude Sbalchiero- che verranno diminuiti gli oneri per le imprese, tra i quali alcuni legati alla sicurezza sul lavoro, che potrebbero comportare risparmi per 450 milioni di euro e che, negli appalti, la responsabilità fiscale solidale rimarrà solo per l’Iva. Sono entrambe soluzioni che auspichiamo da tempo. Speriamo si concretizzino per il bene nostro e del Paese.

Le principali misure del decreto
Un pacchetto di norme corposo che spazia dalle agevolazioni per il credito delle pmi ad Equitalia, dalle assunzioni nell’università alla liberalizzazione del wi-fi, dal taglio del numero di processi allo sblocco delle opere infrastrutturali. Sono le oltre 80 norme contenute nel cosiddetto decreto del ‘fare’. Ecco tutte le principali misure varate dal Consiglio dei Ministri.

  • EQUITALIA. Non sarà più pignorabile la prima casa, a meno che non sia un immobile di pregio, e aumenta da 2 a 8 il numero massimo di rate inevase per mantenere comunque la rateizzazione del debito fiscale.
  • 5 MLD PER INVESTIMENTI IMPRESE. Più facile l’accesso a risorse per le aziende che vogliono investire in macchinari. Previsto il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti.
  • RAFFORZATO FONDO GARANZIA. Renderà più facile l’accesso al credito per le piccole e medie imprese.
  • WI-FI. Liberalizzato completamente Internet, nel senso che nell’uso del wifi pubblico non sarà piu’ richiesta l’identificazione personale degli utilizzatori.
  • GIUSTIZIA CIVILE. Decisa una terapia d’urto, ovvero lo smaltimento di 1,2 milioni di pratiche arretrate.
  • 100 MILIONI PER EDILIZIA SCUOLE. Verranno utilizzati per la manutenzione degli edifici. Nell’operazione coinvolto l’Inail.
  • ASSUNZIONI NELLE UNIVERSITA’. Viene allentata la stretta al turn-over, che passa dal 20% al 50%, e questo consentirà l’assunzione di 1.500 professori ordinari e di 1.500 ricercatori.
  • BORSE DI STUDIO. Arrivano risorse per gli studenti meritevoli che si spostano per andare a studiare in un’altra regione.
  • INDENNIZZO PER RITARDI P.A. La norma viene introdotta in via sperimentale. Le amministrazioni saranno responsabili se vengono superati i termini.
  • STOP TASSA BARCHE PICCOLE. Resta per le grandi imbarcazioni, viene dimezzata per quelle medie. La norma vuole essere un aiuto per il settore della nautica in difficoltà.
  • CITTADINANZA. Si lavorerà per evitare ritardi causati da errori burocratici.
  • 3 MLD PER OPERE. Lavori per un totale di circa 3 miliardi di euro in piccole, medie e grandi opere, con una ricaduta a livello occupazione di almeno 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10mila indiretti). Di questi fondi, 2 miliardi riguarderanno le opere strategiche, cantierate o cantierabili entro la fine dell’anno e alcune infrastrutture legate all’Expo.
  • APPALTI. La responsabilità fiscale solidale rimarrà’ solo per l’Iva.
  • ONERI IMPRESE, -450 MLN. Vengono diminuiti gli oneri per le imprese, tra i quali alcuni legati alla sicurezza sul lavoro, e questo comporterà risparmi per 450 milioni di euro.