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Vicenza, export 2024

Esportazioni manifatturiere nei primi 9 mesi in contrazione verso Germania e Stati Uniti, in crescita Turchia ed Emirati Arabi Uniti

La situazione politica ed economica internazionale si ripercuote inevitabilmente anche nell’artigiano vicentino soprattutto in termini di esportazioni. Lo rilevano i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza che registra una flessione dell’export manifatturiero nei primi 9 mesi del 2024 del -2,6% rispetto allo stesso periodo del 2023.

“Una situazione non certo inaspettata considerato il fermento geo politico generale, la fase di attesa sulle decisioni che arriveranno dagli Stati Uniti, e la situazione in Germania. A questi si sommano altri ‘assestamenti’, altrettanto importanti, come il tema delle materie prime, la crescente forza dei Brics, i conflitti in corso e come ciò ridisegnerà la cartina politica ed economica e i rapporti all’interno dell’Europa e di questa con Paesi fino a ieri emergenti e ora ‘colossi’ economici”, commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato.

La dinamica vicentina è comunque in linea con quella registrata nel 2023 (-2,6%), mentre a livello regionale si rileva un peggioramento: le esportazioni manifatturiere del Veneto nel 2023 avevano registrato una diminuzione pari a -0,6%, mentre nei primi 9 mesi del 2024 la flessione è del -2,9%. Sempre guardando al territorio regionale, si osservano i cali più intensi a Venezia (-8,7%), Belluno (-6,9%) e Rovigo (-3,4%). La dinamica negativa degli ultimi tempi porta Vicenza a scendere dal podio delle principali province esportatrici, lasciando il 3° posto a Firenze che si distingue per la forte crescita dell’export nei primi nove mesi del 2024 (+13,9%).

L’analisi per trimestre mostra comunque una dinamica in lento miglioramento: nel III trimestre 2024 l’export vicentino segna un calo dell’1,6% rispetto ad un anno prima, flessione ben più contenuta di quelle osservate tra il II trimestre 2023 e il I trimestre 2024 che variavano tra -3,9% e -6,2%.
I settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese (MPI) registrano una diminuzione del -2,1% rispetto ai primi nove mesi del 2023, flessione più contenuta rispetto al -2,9% rilevato dagli altri settori manifatturieri. A pesare sulla dinamica dei settori di MPI è soprattutto il forte calo delle vendite all’estero del settore Moda (-7,3% rispetto a gennaio-settembre 2023), in particolare l’Abbigliamento (-12,3%), e dei Prodotti in metallo esclusi macchinari ( -7,6%). In contrazione anche le esportazioni di Mobili (-5,9%) e Prodotti alimentari (-4,4%).
In aumento, invece, le vendite di Prodotti delle altre industrie manifatturiere (+12,4%) e Legno e prodotti in legno e sughero (+20,8%). In forte crescita del comparto orafo (+12,4%).

Tra gli altri settori, si osservano forti contrazioni delle esportazioni di Prodotti della metallurgia (-16%), Altri mezzi di trasporto (-6,3%), Apparecchiature elettriche e non per uso domestico (-5,1%), Prodotti farmaceutici di base e preparati (-4,4%) e Macchinari e apparecchiature (-2,7%), che rappresenta un quinto (20,2%) delle esportazioni manifatturiere vicentine. Altri settori risultano invece in crescita, in particolare Bevande (+14,9%), Computer e prodotti di elettronica e ottica (+10,7%), Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+6,7%), Altri prodotti della lavorazione di metalli non metalliferi (+6,2%) e Prodotti chimici (+5,4%).

Passando ai mercati di destinazione si osservano le contrazioni più intese verso Austria (-19,7%) e Germania (-10,3%; per un valore di 212 milioni di euro), che è il primo partner commerciale di Vicenza. In flessione anche le esportazioni verso Stati Uniti (-7,6%; per un valore di 130 milioni di euro), Cechia (-7,5%), Polonia (-5%) e Francia (-1,3%). Diminuzioni inferiori al punto per Belgio (-0,9%) e Svizzera (-0,3%).
Gli altri sette principali mercati di destinazione risultano, invece, in positivo: crescono le esportazioni manifatturiere in Turchia (+13,1%), negli Emirati Arabi Uniti (+9,7%), in Romania (+5,4%), in Regno Unito (+4,0%; dopo la forte flessione del 2023), in Spagna (+3,6%), nei Paesi Bassi (+3,4%), e in Cina (+2,9%; in forte ripresa dopo il calo del 2023).
In generale, la flessione delle esportazioni manifatturiere vicentine è dovuta ai mercati dell’Unione Europea a 27 che nei primi nove mesi del 2024 segnano un -4,3%, mentre le esportazioni verso i mercati extra Ue rilevano una diminuzione ben più contenuta, pari a -0,8% rispetto allo stesso periodo del 2023.

“A fronte di queste situazioni Confartigianato ha cercato di individuare e tracciare nuove strade verso la competitività delle nostre imprese e nuove rotte commerciali – continua Cavion-. Il nostro settore internazionalizzazione è punto importante di raccordo per le imprese che vogliono esportare, ed è in grado di fornire servizi e competenze adeguate. Un supporto concreto in questo senso è da ultimo rappresentato dal recente bando fiere della CCIAA, fortemente voluto dalla nostra Associazione. Siamo infatti consapevoli che le Fiere continuano a rappresentare un importante strumento di approccio ai mercati internazionali, ma anche che una partecipazione fieristica è molto impegnativa dal punto di vista economico, quindi meritevole di adeguato supporto finanziario. Si tratta ora di capire come cambierà la geografia di produttori e consumatori. Dovremo essere bravi a intercettare le nuove dinamiche e a puntare su ciò che rende l’artigianato, e il nostro Paese, unico. Lo sforzo delle imprese però va accompagnato da analogo impegno nei loro confronti da parte della politica, a tutti i livelli. Va ricordato infatti che dietro a cifre e numeri, importanti e chi ci danno una chiave di lettura dei fenomeni in atto, ci sono imprenditori impegnati in prima persona anche nei confronti di quanti con loro ogni giorno fanno impresa”.