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Vicenza, fino al 10 marzo aperta la grande mostra “Il Trionfo del Colore: da Tiepolo a Canaletto e Guardi”

Giambattista Tiepolo, La morte di Didone 1757 – 1760

Vicenza, in questi giorni, è tornata al centro dell’attenzione nazionale con una mostra straordinaria dal titolo molto suggestivo: “Il Trionfo del Colore: da Tiepolo a Canaletto e Guardi”.
Dopo tre anni, dedicati agli  Impressionisti, ecco un evento che mette in risalto tutto lo splendore del Settecento, epoca che ha caratterizzato il costume e lo stile della nostra terra, esportandoli nel mondo.
Capolavori della grande stagione settecentesca dell’arte veneta, patrimonio del Museo Pushkin di Mosca, sono arrivati eccezionalmente in Italia, per essere ammirati fino al 10 marzo 2019.  L’esposizione ha avuto un’anteprima russa al Museo Pushkin, registrando grande successo di pubblico.
La mostra è allestita in due sedi espositive di prestigio, rispettivamente al Palazzo Chiericati e alle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari.
Un’esposizione prodotta da MondoMostre, promossa dal Comune di Vicenza, dal Museo delle Belle Arti A.S. Pushkin di Mosca, da Intesa Sanpaolo e curata da Victoria Markova, capo Dipartimento di Cultura Italiana del Museo Pushkin insieme allo storico Stefano Zuffi.
Un corpus di 64 opere, costituito da 24 dipinti provenienti dal Pushkin e da 40 opere selezionate dall’ampio patrimonio dei Musei Civici di Vicenza.
L’eccezionalità di questa mostra è data dalla possibilità di contemplare, tutti insieme, oltre sessanta capolavori come l’Immacolata Concezione e La Verità svelata dal Tempo di Giambattista Tiepolo, la Morte di Sofonisba e Olindo e Sofronia di Giovanni Battista Pittoni, ma anche le vedute di Canaletto e le fantasie architettoniche di Francesco Guardi e ancora acqueforti e sculture in marmo e in terracotta.
Nella sede di Palazzo Leoni Montanari sarà esposta una delle 24 opere del Museo Puskin insieme alle 31 opere della collezione Sette-Ottocentesca di Palazzo Chiericati, tornate ad essere visibili dopo oltre un decennio.
Il percorso mette in scena lo sviluppo dell’arte veneta del Settecento e il suo impatto deflagrante sull’arte europea. Un viaggio che avvicina i visitatori ai protagonisti dell’epoca quali Giambattista Tiepolo, Bernardo Bellotto, Giambattista Pittoni, Luca Carlevarijs, Giambattista Piazzetta, Antonio Giovanni Canal, detto Canaletto, Francesco Guardi e Pietro Longhi. Artisti che divennero modello nell’esecuzione di soggetti sacri e profani, per le generazioni successive.
Si potrà fruire della bellezza delle loro opere nelle due sedi della mostra, ma anche in chiese, palazzi e ville della città e dintorni, percorrendo gli itinerari che il nostro  territorio naturalmente offre come ideale proseguimento del racconto artistico. Tra le tappe consigliate il Palladio Museum, Villa Valmarana ai Nani, Villa Cordellina e Villa Zileri .
“Mi piace – ha sottolineato Francesco Rucco, sindaco di Vicenza – che la mostra non si esaurisca all’interno delle due sedi museali, ma che prosegua nel centro storico e nelle ville della  provincia, dove si possono ammirare alcuni tra i più noti capolavori di artisti del Settecento veneto, primo fra tutti Giambattista Tiepolo. Non poteva che essere Vicenza, quindi, la sede di questa mostra che dialoga con il territorio e che propone ai visitatori un’ampia panoramica su un momento storico culturalmente e artisticamente molto florido. Le opere, provenienti dal Museo Pushkin di Mosca, arricchiscono e completano il patrimonio vicentino, ma vogliono anche stringere un rapporto culturale con un popolo che ama la nostra arte e con cui, sono certo, avremo altre occasioni di collaborazione”.