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Vicenza: sabato 24 maggio al Teatro Olimpico consegnato il “Premio Faber” Confartigianato

Foto di gruppo per la compagnia Al Castello con il presidente Confartigianato Vicenza Agostino Bonomo e della Fita Aldo Zordan

Sabato 24 maggio è stato consegnato il Premio Faber, il riconoscimento che Confartigianato Vicenza attribuisce ai vincitori della Maschera d’Oro Fita, il concorso nazionale della prosa amatoriale che ogni anno si svolge al San Marco e che quest’anno è giunto alla sua 26ª edizione.

Il regista dela compagnia Claudio Pesaresi premiato dal presidente Confartigianato Vicenza Agostino Bonomo

Com’è noto, il Premio Faber consente alla compagnia vincitrice di quella manifestazione il privilegio di potersi poi esibire, in una serata a invito, sul palcoscenico palladiano del Teatro Olimpico.
L’onore quest’anno è toccato alla compagnia Al Castello di Foligno, che  ha rappresentato sulla scena scamozziana il suo applaudito allestimento de “Il crogiuolo” di Arthur Miller, opera resa con vibrante drammaticità e con l’impiego di ben diciotto interpreti. Una convincente testimonianza di “teatro civile”, quella del gruppo, che ha ripercorso la “caccia alle streghe” scatenatasi nel Massachusetts del Seicento e in cui l’autore simboleggia il maccartismo dell’America anni Cinquanta.
Una serata oltremodo particolare anche perché la manifestazione festeggia i suoi primi vent’anni:  era infatti il 27 maggio del 1995 quando, all’Olimpico, venne consegnato il primo Premio Faber Teatro promosso in occasione del Cinquantenario di fondazione dell’Associazione Artigiani della provincia di Vicenza che ricorreva proprio quell’anno. Motivo: rivolgere attenzione e sostegno a quel mondo del teatro amatoriale che presentava – e presenta tuttora – numerosi punti di contatto con le peculiarità del lavoro e della creatività nell’artigianato.
“Punti di contatto – ha ribadito Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza- che possono essere identificati nella capillare diffusione territoriale di entrambi, dato che proprio qui la piccola impresa e l’attività teatrale conoscono una delle più alte concentrazioni numeriche di tutta Italia; nella valenza sociale che esse possiedono; nel loro porsi come fecondo ponte fra passato e presente, fra tradizione e innovazione, forza individuale e spirito collettivo; nel loro sviluppare il senso della comunità e il suo propositivo confronto con altre culture; nel favorire, insomma, una crescita dei livelli di vita e della partecipazione alla continua nascita di nuove idee”.