Vicenza vince il premio nazionale competenze digitali
Il progetto vicentino “Innovation Lab e Palestre Digitali del Veneto” si è aggiudicato la prima edizione del Premio nazionale per le Competenze Digitali.
Una bella soddisfazione per i promotori del progetto, che vede il DIH (Digital Innovation Hub) di Confartigianato Vicenza accanto alle Amministrazioni comunali vicentine e all’Agenda Digitale della Regione Veneto impegnati in tre iniziative (Vicenza InnovationLab, Pallades e AVATAR) proprio con il preciso intento di trasferire la cultura digitale nel quotidiano di cittadini, giovani e imprese. E proprio nella categoria “Digitale per tutti” della prima edizione del Premio, promosso dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e sviluppato con il supporto di Formez PA, i vicentini hanno conquistato pubblico e giuria. Nel frattempo cresce l’utilizzo del digitale anche nelle imprese.
I giudizio popolare e della giuria
La proclamazione dei vincitori si è svolta a fine aprile nella sede di Unioncamere a Roma, con l’esperto Nello Iacono, coordinatore di “Repubblica Digitale”, a guidare l’evento. E il risultato è particolarmente importante considerato che a giudicare i progetti c’era una giuria di esperti, e che quello vicentino si è aggiudicato il primo posto (con 1500 voti) e il terzo posto assoluto tra tutti i 120 progetti presentati a livello nazionale, anche nella votazione popolare (13mila i voti complessivi). L’innovazione, la coerenza, la replicabilità, la dimensione e l’impatto, la capacità di valutazione e di fare rete, sono stati i criteri per i quali la giuria ha scelto il progetto Innovation Lab come vincitore tra i cinque finalisti della categoria. Le 120 candidature sono state tutte di grande qualità, come ha sostenuto Roberta Chiappe di Formez PA, ma solo 22 hanno trovato il consenso della giuria, formata da trentaquattro esperti nel campo della formazione, della comunicazione e della transizione digitale selezionati dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e suddivisi nelle quattro categorie: Digitale per tutti, Digitale inclusivo, Digitale contro il divario di genere e Digitale per la scuola.
I commenti
“Questo premio è un riconoscimento al grande lavoro svolto dai professionisti del nostro Digital Innovation Hub per supportare le istituzioni nella promozione della cultura digitale – commenta Cristian Veller, presidente della categoria ICT di Confartigianato Imprese Vicenza -. Non dobbiamo infatti dimenticare che oltre il 40% della popolazione non ha ancora le competenze digitali di base e, diversamente da quello che si può pensare, in questa percentuale non vi sono solo le categorie più disagiate, ma anche una fetta significativa della popolazione attiva. Lavorare per il ‘digitale per tutti’ significa, seppur indirettamente, contribuire alla riqualificazione (re-skilling) dei lavoratori; elevare la qualità dell’istruzione attraverso percorsi professionalizzanti da svolgere nelle scuole; e sensibilizzare i cittadini sul significato di cittadinanza digitale, rendendoli non semplici spettatori della rivoluzione digitale ma protagonisti attivi e consapevoli sia dei rischi sia dei benefici che le moderne tecnologie comportano nella vita di tutti i giorni. E Confartigianato Imprese Vicenza, avendo conquistato negli anni un ruolo e una credibilità grazie al DIH, non poteva sottrarsi dalla responsabilità di contribuire a questo processo.”
“Gli Innovation Lab e Palestre Digitali del Veneto sono spazi fisici che nascono con l’obbiettivo di diffondere la conoscenza degli strumenti digitali – spiega l’Assessore al Bilancio e alla Programmazione, con delega all’Agenda Digitale, Francesco Calzavara – tra tutti i cittadini al fine di migliorare anche il loro rapporto con la pubblica amministrazione. Questa è la visione alla base del progetto realizzato dalla Direzione ICT e Agenda Digitale della Regione del Veneto e che oggi si conferma al primo posto tra le esperienze digitali a livello nazionale. Il progetto Veneto è l’esempio concreto di come mettere a terra le idee, e in questo caso diffondere le competenze nel campo dell’innovazione affinché non rimangano una conoscenza esclusiva per pochi ma diventino patrimonio comune per contribuire allo sviluppo del Paese e colmare il gap digitale tra le diverse generazioni”.
Agenda Digitale e Palestre Digitali
Il concorso rientra all’interno dell’iniziativa strategica nazionale “Repubblica Digitale”, promossa dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale e coordinata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, e ha l’obbiettivo di ridurre il divario digitale e promuovere l’educazione sulle tecnologie del futuro, supportando il processo di sviluppo del Paese. Gli Innovation Lab e Palestre Digitali del Veneto, uno dei pilastri dell’Agenda Digitale 2025, sono spazi fisici che nascono con l’obbiettivo di diffondere la conoscenza degli strumenti digitali: dalla spinta verso servizi pubblici digitali sempre più a misura di persona fino al miglioramento dell’esperienza digitale dei cittadini e del loro rapporto con la Pubblica Amministrazione. Questa è anche la visione alla base del progetto realizzato dalla Direzione ICT e Agenda Digitale della Regione del Veneto.
I dati dell’ICT nelle aziende
Quello dell’ICT è un settore che, nonostante le difficoltà dello scenario generale, rimane molto dinamico. Se lo scorso anno le imprese artigiane vicentine registravano un calo complessivo dello 0,1%, quelle dei Servizi di Informazione e Comunicazione sono cresciute del 2,1%. Centrando l’attenzione sul comparto dei Servizi Digitali del Vicentino, nel 2021 erano 297 le imprese artigiane, con una crescita del 2,1% e un totale, nell’arco di cinque anni, pari al +10,8%.
Se dal contesto provinciale ci si sposta a quello regionale, il Veneto è una tra le realtà territoriali che trainano il comparto. Di riflesso, in Veneto anche la domanda di profili altamente qualificati per la transizione digitale ed ecologica non si arresta. Per i professionisti dell’Information Communication Technology (ICT) le assunzioni in Veneto sono state 8.150 nel 2021 (+54% sul 2020). E la domanda cresce.
I numeri
A gennaio 2022 le imprese venete hanno previsto 2.890 assunzioni di profili legati al digitale (+64,2% rispetto a dicembre 2021). E per il trimestre gennaio-marzo i contratti previsti sono stati 6.620, +26,7% sull’anno precedente (dati Uniocamere-Anpal, Excelsior). Ma per 6 su 10 casi, cioè per ben 3.900 unità, le aziende hanno riscontrato enormi difficoltà nel trovare il candidato giusto. Tra i più ricercati, ci sono specialisti digitali, ingegneri e tecnici informatici, telematici, delle Tlc; profili come analisti e sviluppatori di app, ICT operation manager, specialisti di “big data”, di cybersecurity, IoT (Internet of Things) e Digital Marketing. Figure fondamentali per spingere trasformazione digitale e 4.0, eppure lì è maggiore il disallineamento (mismatch) tra domanda e offerta. La difficoltà di reperimento ha raggiunto a marzo in Veneto il 63,2% per specialisti in Scienze informatiche, il 59% per tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (59,5% la media ponderata). Significa che 6 assunzioni su 10 restano vacanti.
I “driver” delle trasformazioni in atto sul mercato del lavoro sono soprattutto due: le competenze digitali e la transizione verso l’Economia Sostenibile. Il 71% delle imprese italiane nel 2021 ha investito nella “digital trasformation” e il trend si preannuncia in crescita per questo 2022. In Veneto, nei primi tre mesi, sono state previste assunzioni per oltre 6.600 figure specializzate. Nonostante questo, comunque e come già detto, il 60% delle posizioni resta vacante per la difficoltà di reperimento di risorse con competenze specializzate.
Nuovi modi di lavorare
I servizi dell’Artigianato Digitale rappresentano una risposta ai fabbisogni che emergono con la progressiva digitalizzazione dei processi produttivi e delle attività familiari, accelerate nel corso dell’emergenza sanitaria. L’intensificazione dello “smart working”, il maggiore utilizzo del canale digitale da parte delle imprese e la crescita dei volumi di commercio elettronico determinati dalla pandemia hanno creato nuove opportunità per le imprese digitali, controbilanciando, almeno in parte, il drammatico calo di domanda determinato dalla recessione.
Nel 2021 le imprese artigiane registrate in Italia sono risultate in calo dello 0,3%, in linea con il -0,2% del totale imprese, mentre le imprese artigiane dei Servizi di Informazione e Comunicazione sono cresciute del 2,8%. Centrando l’attenzione sul comparto dei Servizi Digitali (individuati dalle Divisioni J62, J63 e J59 che insieme rappresentano il 97,6% della sezione J dell’ICT) si sono contate in Italia 13.519 imprese artigiane, che nel 2021 sono cresciute sempre del 2,8% e nell’arco di cinque anni hanno presentato una crescita a doppia cifra, pari al +12,2%.
In chiave territoriale, il Veneto, con le 1.144 imprese artigiane attive, è secondo dopo l’Emilia Romagna (+3,7%) per crescita superiore alla media con un +3,6% e, tra le principali province con almeno 100 imprese artigiane dei servizi digitali, troviamo Padova con +6,6% (ottava in classifica).
Gli interventi
Confartigianato, a questo proposito, sta sempre lavorando per favorire l’incontro tra domanda e offerta, con azioni mirate a partire dalla formazione specializzata per i ragazzi degli istituti tecnici. Ciò nella convinzione che solo fornendo la giusta formazione per affrontare le vere sfide del mercato del lavoro i ragazzi potranno trovare la giusta collocazione in tempi rapidi, rispondendo alle esigenze delle imprese.
Articolo aggiornato al 27 maggio 2022