Presentazione del progetto di “Restyling Verde” della zona industriale di Vicenza Ovest
Anteprima di CI.TE.MO.S. che andrà in scena il 4 e 5 novembre
27 ottobre 2021
Si è svolto nella sede di ViAcqua l’incontro “Restyling Verde. Zona Industriale Vicenza Ovest”, appuntamento di lancio della quinta edizione di CI.TE.MO.S., il Festival Città della tecnologia per la mobilità sostenibile, co-organizzato da Confartigianato Imprese Vicenza e dal Comune di Vicenza, in calendario il 4 e 5 novembre.
Ad introdurre i lavori è stato di Andrea Rossi di Confartigianato Imprese Vicenza che, nel ringraziare Edilcassa per il supporto, ha ricordato l’importanza di momenti di confronto come quelli proposti sui temi di CI.TE.MO.S.
L’intervento nell’area di Vicenza Ovest non c’è dubbio che rappresenti per le imprese del sistema casa, movimento terra e del verde, un’opportunità di sicuro interesse. E questo perché il restyling non riguarderà solo aree pubbliche ma anche private ovvero di quelle attività che, cogliendo l’occasione, vorranno riqualificare il loro spazio. Il tema della sostenibilità è uno dei focus sul quale si concentra l’attività di Confartigianato per le ricadute positive sulle imprese. I finanziamenti, anche nel Pnrr, in questo senso non mancano, così come misure fiscali e incentivi. Resta da capire come utilizzarli al meglio, per questo l’Associazione è a disposizione delle imprese per dare loro informazioni quanto più aggiornate possibili.
La parola è passata quindi all’Assessore Infrastrutture e verde pubblico Comune di Vicenza, Mattia Ierardi, che ha presentato, appunto, il progetto del Comune per dare una pennellata di verde in una delle zone meno colorate della città. “Per realizzare finanziariamente i progetti di riqualificazione dell’area abbiamo partecipato a due bandi, ma va detto che i fondi governativi o europei non saranno sufficienti in questo senso sarà di vitale importanza la partecipazione dei privati”, ha spiegato l’Assessore aggiungendo che questa iniziativa “la reazione delle imprese è stata più che positiva a dimostrazione di una lungimiranza degli imprenditori che fa loro onore”.
I costi dell’intervento, che si spera di realizzare nel prossimi cinque anni, sono infatti importanti: 1,5milioni di euro, con una stima di 1milione per Viale della Scienza e 540 per Viale della Tecnica.
Da quanto visto nel corso dell’incontro per la prima arteria si arriva a ipotizzare tre filari di piante con marciapiedi e piste ciclabili, mentre nella seconda strada si prevede un filone centrale con aiuole ai lati. Il tutto utilizzando le potenzialità dei giardini pluviali ovvero lasciando ‘spazio’ dove l’acqua piovana può raccogliersi e drenare. Per realizzare il tutto sarà necessario agire su diversi fronti, con interventi edili e a verde integrati secondo una logica eco sistemica, e portando la vegetazione anche nei parcheggi, nelle pertinenze degli edifici, garantendo al suolo una rinnovata permeabilità.
Per spiegare nel dettaglio come progetti del genere vadano pensati nel dettaglio sono intervenute due esperte: Lucia Bortolini del Dipartimento TESAF dell’Università degli studi di Padova, ed Elisabetta Tescari, Consulente Forestale. La prima ha illustrato come i giardini pluviali permettano da un lato di fare quasi da ‘bacino di raccolta’ in caso di fenomeni piovosi intensi evitando allagamenti nel sedime stradale, dall’altro proprio per la loro funzione di raccolta tali giardini consentono risparmi nell’irrigazione della vegetazione, e infine consentono all’acqua di effettuare il proprio ciclo naturale. Per tutto questo serve appunto la progettazione delle strade che dovranno avere spazi permeabili e, appunto, aree verdi. Queste ultime, ha precisato Tescari, non vanno né scelte né piantumate a caso. Se la logica, infatti, è quella di avere polmoni verdi questi devono essere funzionali e non richiedere manutenzioni, o sostituzioni, oltre a quelle ordinarie. I benefici di queste aree verdi, oltre a quelli illustrati da Bortolini, sono l’abbattimento delle isole di calore (in pratica il verde mitica le temperature nelle aree interessate), una migliore qualità dell’aria, recupero e drenaggio delle acque. In pratica un “restyling verde” di un’area, in questo caso a ridosso della città, porterà benefici non solo di natura paesaggistica, ma anche energetica e microclimatica. Ma, come ha evidenziato, Maurizio Crasso di HARPO spa, non vanno dimenticati i benefici economici: una città che ha aree verdi conta sicuramente su un’attrattiva in più. Non solo, se la presenza del verde evita allagamenti al primo forte temporale anche in questo caso i disagi in termini di pulizia e manutenzione si riducono. Senza dimenticare che alberi e piante abbattono le polveri sottili una delle maggiori cause di malattie dell’apparato respiratorio (che si ‘traducono’ in costi di sanità pubblica). I motivi per procedere al restyling verde delle aree più urbanizzate della città sono quindi molti sotto molti punti di vista.
Confartigianato Imprese Vicenza, al cui interno sono presenti anche le imprese del verde, ha accolto subito l’iniziativa del Comune di Vicenza che va nella direzione della sostenibilità sposando, nel contempo, proprio le tematiche di CI.TE.MO.S.